La guerra dei mondi

Dopo pochi secondi che ho messo in play il dvd mi sono reso conto che Stephen Hawkins recentemente ha parlato degli extraterrestri (qui l’articolo di Punto informatico): per me con tutto il casino che c’è nell’universo è improbabile che si avvicinino alla forma degli umani, ed è molto lontana la possibilità che si siano evoluti come noi.

Sull’argomento, la vita oltre la Terra, era naturale che nascessero forme diverse di storia, dal racconto, come quello di Wells, al genere cinematografico che molte volte supera i confini del nostro pianeta con effetti speciali ipertecnologici. Wells a dire la verità è stato saccheggiato: prima del film in questione è stato oggetto di una famosissima diretta radio di Orson Welles, ma anche recentemente ne è stato tratto un remake, uno dei pochi ostacoli nella carriera di Spielberg.

C’è da dire che il genere negli anni ’50 è pieno di rimandi alla storia contemporanea, alla guerra fredda, ma in questo caso si supera l’immaginario possibile con una cinepresa con un finale pieno di pathos religioso, roba che adesso neanche i cattolici si permetterebbero di fare. Poi ci sono le sbavature della sceneggiatura (come fa la macchina della polizia a giungere alla sala da ballo, quando poco prima tutto, dico tutto, è stato reso inerte?), e c’è quache spunto involontariamente comico (perché presentare ad un generale l’infermiera-amichetta dello scienziato protagonista? Ho riso come per certi film con Leslie Nielsen). Certo, protofantascienza, ma con effetti speciali che a quei tempi dovevano aver fatto furore.

E anche questo film l’ho visto…

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