Il federale

Inizio così un piccolo ciclo su Ugo Tognazzi, che, non so come, non so perché, da bambino reputavo essere un mio zio adottato.

Il film è ambientato nel ’44, poco prima della presa di Roma da parte degli alleati. Mio zio era un fascista della prima ora, educato, formato, concepito forse col fascismo, sicuramente senza alcun dubbio sul nostro dittatore e la sua concezione di Stato e di popolo. Anche i suoi superiori però lo prendono poco sul serio, e gli attribuiscono, con una promessa di elevazione di grado a federale, il compito di recuperare un possibile candidato alla presidenza della nuova repubblica (siamo nell’epoca della repubblica di Salò).

Il Bonafè cerca ripetutamente di scappare (dovere di ogni prigioniero, scritto forse nella Convenzione di Ginevra), e molte volte sembra riuscirci, ma, almeno alcune volte, è il caso a riportarlo nelle mani dell’aspirante federale. Dopo l’instillazione del dubbio nella testa del fascista, dopo alcuni momenti di comuni intenti, di piaceri condivisi (le cicche con le cartine tratte dalle poesie di Leopardi), e l’incontro con la gente devastata dalla guerra, si arriva a Roma, già invasa dai soldati americani e dalla libertà, quest’ultima mai considerata dal protagonista.

In questi momenti sono facili i paragoni con l’attualità, o perlomeno dovrebbe essere così, ma la madre dei cretini è sempre incinta, e di solito mantiene in casa i figli, e gli passa volentieri le paghette anche ad età avanzata.

Quanto manca ancora alla fine???

5 pensieri su “Il federale

  1. al di là della storia in sè, ci sono delle battute memorabili, e molte: dal “buca, buca con acqua” al “non hanno picchiato te, hanno picchiato la tua divisa”…(eccetera!)
    :-)
    Luciano Salce era un personaggio molto popolare in tv negli anni ’60, voce personalissima, mascella un po’ storta, un personaggio.

    • Beh, non volevo citare la battuta della buca, ripresa anche al lavoro, e Salce è tutto da scoprire. ma stiamo passando un brutto momento, forse ne stiamo pure uscendo, e mi chiedo se ce ne saranno ancora, di federali intendo.

  2. hai detto cose giuste, io cercavo solo di non pensarci… a guardar bene, l’unico difetto di questo film è che presenta il fascista come un buono, uno che non fa paura, solo un po’ fanatico ma innocuo. Dal punto di vista narrativo tutto ok, benissimo; ma la realtà storica è un’altra. Però vallo a dire alla gente, non ti stanno a sentire. Temo che durerà ancora per molti anni.

    • @ Giuliano: Vedo tanti ragazzi, di 18-20 anni che non sanno niente del periodo, quasi sicuramente per colpa della scuola: già io ricordo che, gli ultimi anni di scuola di ogni ciclo, il ‘900 era dato da studiare a discrezione del professore, quasi una lettura, in vista degli esami.
      Il peggio è che si definiscono fascisti, o col cuore nero, anche per contrapporsi al comunismo, che secondo loro ha fatto più danni della nostra esperienza di ditttatura.

      @ CinemaLeo: mi manca parecchio, dato che ho sempre pensato fosse mio zio putativo.

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