Una chicca che non potevo perdere, soprattutto per il titolo, ma anche per un Gene Wilder d’annata, dei favolosi, almeno per lui, anni ’70. Cerco però informazioni e ne trovo pochine: su Youtube c’è un video, di una delle scene più divertenti…

…ma non soddisfa forse la vostra curiosità. Su Wikipedia una recensione minima, su Filmtv poche parole, e su IMDB neanche un trivia.

Si parla comunque anche qui di cinema, quello di Rodolfo Valentino, il vero conquistatore. Rudy Valentin invece è un povero e maritato sognatore delle strade di Hollywood, che vuole fare carriera come tombeur de femmes nei film, e prima si inserisce nella mecca, poi sua moglie lo lascia per il Rodolfo, che però gli dà un’occasione d’oro per riconquistarla. Nel frattempo ci sono i provini di una major, in cui il nostro eroe espone tutta una serie di tic che lo farebbero altrimenti allontanare dagli studios. Non posso dirvi il finale…

Tento di ridere negli ultimi tempi, più per motivi di calendario che per altro, ma qui non capivo perché mi scappava almeno il sorriso; del resto è una commedia da 6 per Filmtv, ma ci sono delle trovate, anche nascoste nelle scene, o nel contorno, che credo effettivamente di aver perso. Basterebbe una ripresa nella scena della tenda di Rodolfo Valentino per spiegare tutto, ma qui non si raggiunge il cult, è un filmetto da pochi soldi, con tante, tante idee che forse necessitavano di più spazio: il barbiere del boss della Rainbow, ad esempio, personaggio sfruttato malissimo, come del resto le incursioni dell’attore più famoso. Per i tic, beh, la linguaccia appare all’inizio del film e nel finale forse.

Anche l’ambientazione permetterebbe di farne un piccolo capolavoro, ma i favolosi seventies pretendevano forse troppo impegno.