Una recensione…

Sono oltre tre anni che scrivo di film, sempre improvvisando, sempre criticando un film appena visto, dando poco spazio alla riflessione, quindi ho cercato le cose che ricorrono più spesso, o quelle che posso riprendere in mano nelle prossime recensioni.

Il mio cinema è fatto anche di ricordi, a volte ricordando pure come e quando hanno trasmesso in tv quel film, o come me lo sono procurato. A ciò si possono aggiungere le motivazioni che mi hanno spinto a guardarlo, le aspettative, dando ogni tanto un occhio alla critica dei siti di riferimento, o alle riviste, o agli altri blog, che dovrei pure citare…

Dovrei riflettere sul titolo originale, ma questi dettagli normalmente li trascuro, come a volte il romanzo o il racconto dai quali è tratta una storia per il soggetto, il plot. A volte poi parlo degli sceneggiatori, anche loro “leit-motiv” di cicli cinematografici, quindi cerco rimandi, confronto, cerco analogie nei film, specie dello stesso genere, ma anche come si esplica una eventuale trilogia.

La storia raccontata poi può avere riferimenti alla Storia, alla politica, alla cronaca (i riferimenti sono tutti casuali, come diceva quella dicitura?), o all’attualità. La censura è legata a questi elementi, come il trattamento che subisce nei palinsesti tv, ma prima si guarda alle metafore, alla “morale” finale “(può venir fuori un atto d’accusa, specie se a soggetto drammatico), e a come si affronta un argomento.

Si può anche cercare una divisione tra primo e secondo tempo, o ancora un montaggio, una fotografia particolari, gli effetti speciali, e parlare di colonna sonora, o della canzone che ti rimane in testa. Tutto ciò però è frutto del lavoro dei produttori, che passano soldi anche per i costumi, le scenografie, l’ambientazione, ma anche ai dialoghi, e quindi al doppiaggio, alle battute, e agli spunti di riflessione che queste possono dare. Non si può quindi non parlare delle scene cult, quelle che a volte senti citare da altri, o che rivedi su Youtube.

Ultimamente poi guardo sempre al particolare o al gadget tecnologico nel film, motivo di un’altro argomento, la “sospensione dell’incredulità”. Quando si arriva al finale c’è a volte una delusione, ma è bene parlarne, indirettamente se non si vuole spoilerare, al contrario di quando il film è brutto. I tioli di coda a volte sono interessanti, e ci può a questo punto scappare un trivia, come nel resto della recensione, oppure un modo per continuare le vicende del film.

A posteriori poi si cercano motivazioni per riscattarlo, per ricredersi se lo si è già visto, o meglio ancora una scusa per rivederlo, o gli elementi che si ritrovano ogni volta che lo si guarda, se non si salta ai contenuti speciali del dvd, o al film con cui farebbe coppia nel dvd registrato.

Quando si parla di cinema non si può non citare un eventuale Oscar, specie se ci si sente di attribuirlo. Poi ci si può domandare: di chi è questo film? Del regista, dell’attore, dello sceneggiatore, del resto del cast o della troupe? E poi: qual’è l’impronta del regista, dell’attore? Qual’è il rapporto col personaggio? E’ la sua migliore interpretazione o regia? E poi: il rapporto col resto del cast principale o secondario.

Si può poi passare al gossip, sul film o sulle persone di cui sopra, con una citazione biografica, o una riflessione sulla loro filmografia, magari citando i passi falsi di carriera. I camei sono sempre interessanti, ma anche una riflessione su come si inserisce nella storia del cinema, se ci riesce, o sul cinema d’autore, o sugli altri film con cui fate dei paragoni (meglio di, peggio di).

Gli spunti di riflessione non mancherebbero quindi, ma anche osare non guasta, scrivendo cose che pochi hanno il coraggio di scrivere, sempre accettando i propri limiti e il proprio background, specie se il film non è semplice, sempre cercando il punto di forza, o cosa può rimanere in testa, o cosa salvare, o cosa non funziona.

Infine osate pure dando un voto, parlando quindi del vissuto e magari rileggere la recensione dopo qualche tempo.

Un pensiero su “Una recensione…

  1. Qui da te passo sempre volentieri: questo è un sito vivo, ed è divertente innanzitutto la scelta dei film che fai. L’importante è essere se stessi, poi ci sono diversi modi di parlare delle cose che ci interessano e che ci piacciono, direi che va bene tutto, l’importante è essere onesti e non essere troppo “cattivi”. Più in generale, ci sono parecchi siti di cinema ben fatti: è stata una bella sorpresa, innanzitutto trovare così tante persone che scrivono bene, e poi trovare così tante informazioni. Soprattutto, la cosa bella è che nessuno di noi è uguale all’altro!

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