Ovvero quando la mia passione per il cinema è nata, cresciuta e forse sopita.

Non è difficile fare a meno di Die hard – 58 minuti per morire, uno di quei film che non sai come, ma ne ricordi tutte le battute.

Di Linea mortale forse ho già scritto in questa serie di post, come anche di Ritorno al futuro – Parte III. E Hook – Capitan Uncino? Irrimedialmente fallimentare, forse l’apice di un certo Spielberg. Il padre della sposa è buono, ma non avrei assolutamente il coraggio di rivederlo, come del resto non ho fatto quando ho aperto A Gegio film. Pazzi a Beverly Hills ha con sè uno dei migliori Steve Martin, e l’affetto che permea questo film è altissimo, ma riesco a farne a meno. Point break…ne ho già parlato forse…Una pallottola spuntata non mi diverte più, ma forse dipende dall’umore??? I signori della truffa è carino, forse attuale, con una trama sottovalutata, ma è figlio di una vecchia passione.

Carlito’s way? Conservare solo certe scene e una canzone che non vi cito…Il fuggitivo mi porta sempre a domandarmi perché candidare all’Oscar Tommy Lee Jones, quindi è sopravvalutato. Stesso genere di complotto per Il rapporto Pelican, la cui trama ho capito appieno solo l’ultima volta che l’ho visto. E non riesco nemmeno a salvare Il socio, l’ultimo baluardo di John Grisham nella mia videoteca, pensate un pò. Sei gradi di separazione è troppo leggero, o pensante, non so…

Don Juan de Marco…chi lo conosce??? E Frankenstein di Mary Shelley??? Meglio La moglie di Frankenstein, tanto per fare un paragone. Giovani, carini e disoccupati fa parte della mia memoria, ma come per pochi altri film merita solo una canzone.

Speed è un buon film d’azione, riesce a conservarsi benissimo, ma il cattivo è troppo anni ’90. Stargate lo so a memoria, e mi aveva spinto a registrare la serie, forse più interessante.