Auguri Woody!

Con questo post dovrei inaugurare una lunga serie di celebrazioni degli attori e dei registi che in tanti decenni mi hanno accompagnato, e in alcuni casi mi accompagnano ancora. Se A Gegio film è l’inizio dei titoli di testa, diciamo che tra i credits ci sono anche loro.

Dopo due addii, come quello di ieri e del giorno prima, è doveroso tornare alla vita, e chi, meglio di un regista che propone almeno un film all’anno, uno dei più attivi, nonostante la sua età, per il quale dovremo sapere tra l’altro a memoria la filosofia? Woody è regista, ma anche attore, anche se ultimamente non si mostra poi tanto.

Dividerei la sua filmografia in 3-4 tronconi.

Nei primi anni ’70, diciamo fino a Io e Annie, ha fatto film che decenni fa osannavo, che aspettavo sempre venissero riproposti nei palinsesti tv. Il dormiglione, Il dittatore dello stato libero di Bananas, Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso...In questa prima parte della filmografia ci sono solo due eccezioni, Il prestanome, più drammatico, più seriamente politico degli altri, anche perché recitava e basta, e Provaci ancora, Sam, in cui prende mano con i sentimenti, con il confronto con le donne, un leit-motiv presente sia in Manhattan che in Io e Annie.

Dopo di che ho un buco, a parte Zelig: Interiors, Stardust memories, Una commedia sexy in una notte di mezza estate, Broadway Danny Rose sono tutti titoli che probabilmente non ho mai visto, in tutti questi anni, diciamo dalla mia prima maturità, periodo in cui ho imparato a conoscerlo, sopratttutto per gli aforismi presenti nelle Formiche che si incazzano. Non parliamo poi di Hannah e le sue sorelle, forse visto, forse no…

Poi c’è stata la nascita del mio interesse, quello cinematografico, con La rosa purpurea del Cairo (ne ho parlato anche qui, qualche giorno fa), Radio Days, forse visto al cinema pure quello.

Nei primi anni ’90 Rete 4 era la tv dei Bellissimi, e con loro ho visto New York stories, ma Woody mi aiutava anche al cinema, con Mariti e mogli, visto con l’incomprensione di chi non ne capiva tanto di cinema o della vita, Tutti dicono I love you, e La dea dell’amore, visto in solitaria una domenica pomeriggio. Qui inizia un’altro buco, diverso dagli altri, perché non so chi incolpare altrimenti della praticamente assoluta mancanza di differenze tra un film e l’altro, con ruoli e scene che nella mia mente si sovrappongono ancora: Harry a pezzi, Celebrity, Accordi e disaccordi, Hollywood ending, Anything else, tutti con scene veramente intercambiabili.

Con Melinda e Melinda è rinato un minimo di interesse. Mi manca Scoop, ma ho visto Match point e Vicky Cristina Barcelona, e il pollice verso si trasforma in orizzontale. Ora, dopo Basta che funzioni, in cui nell’ultimo periodo, come regista e come sceneggiatore, ha dato il massimo, aspetto qualcosa di più.

Un premio per la sua filmografia? Da attore per Io e Annie, Manhattan e Provaci ancora, Sam. Come regista per Manhattan, ma sono sicuro che se guardassi anche i film più bergmaniani avrei dei dubbi.

La sua filmografia vista da IMDB, con i voti per decennio:

’65 – ’69: 6,15

’70 – ’79: 7,01

’80 – ’89: 7,12

’90 – ’99: 6,63

2000 – 2010: 6,51

Ora la playlist, con le migliori scene da lui interpretate e/o dirette, e alcuni trailer:

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