Operazione serie – Dalla C alla D

Quello delle serie è un argomento che mi sta a cuore più di quanto voi pensiate: non ne ho scritto tanto, ma lo spazio e il tempo che quotidianamente dedico ai telefilm è quasi soverchiante; due raccoglitori pieni di dvd registrati, diversi timer quotidiani e settimanali che mi fanno stare davanti alla tv anche per tagliare la pubblicità, o tutto ciò che non riguarda le puntate; la volontà di dedicarmi, nel prossimo futuro, solo alle serie…Diciamo che di film ne registro pochi, meno di quanto vorrei, ma di telefilm sembra siano pieni i palinsesti.

Per liberarmi ho deciso di andare oltre i pilot, e di dare la possibilità ad ogni telefilm di svilupparsi, con due ore, o tre episodi, ciascuno. Questo per farmi un’opinione più seria, più ponderata, e per poter decidere quali eliminare.

Caprica: dopo Battlestar galactica niente è lo stesso per le serie di fantascienza; tirar fuori le stesse ambientazioni, in cui i dejavù con il nostro mondo (e ci sarebbe tanto da scrivere al proposito) sono all’ordine del giorno, con un passato/futuro molto preoccupante, parlare di robotica nel nostro nuovo millennio poteva essere l’unica via del prequel. Asimov era quindi un dilettante, che non aveva avatar, robot, processori, memorie che superano le leggi a lui ispirate. Non oso immaginare il prosieguo, affascinante da un lato, ma preoccupante da un’altro: se tutto si basa sui rapporti interpersonali, se c’è solo qualche spunto delle tematiche affrontate nella serie originale, hanno avuto ragione nell’interromperla. Non credo quindi di poter continuare a registrarla.

CSI – Las Vegas: oltre una ventina di dvd registrati, con ore e ore perse a registrare le puntate e a tagliarle. Una delle perdite di tempo più grandi che ricordo. Il fatto che sia prodotto da Bruckheimer non mi ha fatto dubitare abbastanza, ad esempio. Poi il fatto che sia diventata una serie di culto, con due spinoff, aumentava la voglia di vederlo, anzi, appena IRIS l’ha rimesso in palinsesto qualche tempo fa, dalla prima puntata, era l’occasione giusta per recuperare. Ma la fotografia, i casi più semplici mai visti in tv (almeno per uno che sa dove cercare i colpevoli dopo una lunga serie di thriller visti), la retorica buttata lì, quasi a caso, immezzo alla puntata, senza motivazione apparente. Inoltre, i tentativi di sorridere, di non fare il serio di Grissom (si scrive così?), e l’unico afroamericano con gli occhi verdi o azzurri di tutti i casting mai fatti mi fanno veramente pentire di aver proseguito a farmi male, ma senza saperlo.

Dead like me: la serie dovrebbe partire bene, uso il condizionale perché non so esattamente cosa ho visto. Non mi ritrovo nella lista di episodi di Wikipedia.eng, ma mi sembrava carina, almeno all’inizio. Brian Fuller, chi l’ha scritta, è quello di Pushing daisies, quindi ciò ha favorito la curiosità per il telefilm. Poi c’è la voce che amo di più tra i doppiatori italiani, quella di Rossella Acerbo…Daisy è molto carina, e sembra il personaggio migliore, ma non voglio approfondire assolutamente, e capito il meccanismo mi sono trascinato nelle due ore delle prime (prime?) puntate con molta stanchezza. Ora capisco perché Rai4 l’ha messa nel palinsesto del pomeriggio. E così ho recuperato un dvd-rw…

Dexter: se l’avessi visto almeno un decennio fa avrei gridato al capolavoro. La scena iniziale, in cui il protagonista lavora con un serial-killer mi è rimasta in testa fino a qualche ora fa, quando mi sono accorto che non si dedica solo ai serial killer, ma agli assassini in genere. Il suo impiego è l’analisi delle macchie di sangue per la polizia di Miami, quanto di più disturbante si possa immaginare, specie per le ricostruzioni dei delitti, per le trame di filo rosso che usa. Ancora più sconvolgente è la faccia che usa con le persone vicine, con i colleghi (ho in testa la scena delle ciambelle, all’inizio del primo episodio), e magari con coloro sui quali non ha proprio deciso di calare la scure. Lui dice di essere vuoto dentro, ma spero, credo nei colpi di scena che superano la pretesa normalità del personaggio.

2 pensieri su “Operazione serie – Dalla C alla D

  1. [è da un po’ che non leggevo questo blog quindi se noti sto commentando il tempo perduto]

    Dexter val bene la prima stagione, le altre sono un copia-incolla infinito di lui che cerca un collega mentre cerca di districarsi dal casino in cui si ficca ogni serie

    • Collega? Intendi il lavoro sporco, vero? Ho visto solo i primi episodi, non ho finito la prima stagione, ma il livello è ottimo.

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