Operazione serie – I recuperi: B, D, E

Naturalmente, quando si mette il timer ad una serie come questa perdi le prime puntate, dato che nessuno sembra avere la bacchetta magica per sapere esattamente quando iniziano, specie le repliche. Oppure le abbandoni, le dimentichi, quindi ecco i recuperi del titolo del post.

The black Donnelly’s. Non avrei dato un soldo per guardare tre puntate della serie: la voce narrante, il caxxone che racconta le vicende, mi stava abbastanza sui maroni. Gli ho dato una possibilità, e mi sono sorpreso due volte: a scriverlo è stato Paul Haggis, e dobbiamo dargli credito, almeno in parte; la storia, quella di quattro fratelli e una ragazza nel centro di un casino tra loro, di origini irlandesi, la mafia italiana e quella irlandese, sembra ben strutturata. Non mancano colpi di scena, qualche scherzetto da black comedy, il punto di non ritorno del protagonista e quello di arrivo, almeno nella prima puntata, che sembra sconvolgente, vista la biografia. C’è un pò di Mystic river poi, nell’antefatto abbastanza sconvolgente, e ci sono molte delle caratteristiche degli irlandesi, o meglio i luoghi comuni. Due dvd-rw da salvare, non c’è che dire.

Boris. Anche qui, come per Lie to me, vorrei continuarne la visione; come per West Wing, la aspettavo, e capisco l’aura di culto che circonda questo prodotto di Sky. Non è un telefilm normale, dato che prende per il culo mezzo mondo televisivo, cose che possiamo solo immaginare, ma che gli autori mi pare abbiano vissuto, da quanto letto sul film uscito di recente. Tutto è estremizzato, tutto è grottesco, quasi surreale se ci si affida ad un pesce rosso, il Boris del titolo, per le fortune del regista, quindi della fiction. Ci sono personaggi ottimi, quello di Pannofino su tutti, che già mi era famoso per la voce, ma mi sa tanto che ai personaggi secondari sarà dato molto spazio nelle altre puntate che ho registrato. Alcune delle espressioni, dei tormentoni dei protagonisti sono di uso più comune di quanto pensassi, ma bisognava dar freschezza, unire degli script di ferro, trovate al limite del geniale per ridere di gusto. E’ facile, ma mi tocca eleggerla serie italiana del decennio.

Defying gravity. Ovvero combattere la gravità. O un’altra legge dell’universo, come quella delle peculiarità dell’uomo. Perché prima si accenna agli oroscopi, che sappiamo tutti come vengono calcolati, almeno per i temi natale. Poi c’è l’induista che parla di destino, il buddista, ed un’astronauta incinta, almeno questo mi pare di aver capito dai primi 3 episodi, che ha trasmesso Cielo. Naturalmente non ci si ferma qui, perché Defying gravity è sottotitolato Le galassie del cuore, e i rapporti sono abbastanza ben descritti, con un uso particolare e piuttosto curioso dei flashback anche sulla preparazione della missione. Ma c’è qualcos’altro in pentola: sembra che i nostri simili che viaggeranno su 7 pianeti del sistema solare abbiano qualcosa in più in comune del mezzo, dello scopo, dell’ambiente che li circonda. E, ripeto, sembra ci sia una bella ragazza incinta. E io che stavo per cancellarlo…

Eureka. Chissà come mai avevo dimenticato questo telefilm…Eppure ho registrato diverse stagioni, erano lì, in bella evidenza…Eureka è una cittadina sognata da Eistein, che voleva riunire tutti gli scienziati…chissà se è vero…Ogni situazione del vivere, lo si capisce dalla sigla, è rivoluzionata, i geni operano bene, con la tutela dei militari, ma a volte l’ordinario è ingestibile. Un Marshall, sceriffo federale, capita per caso nella città, e come capita spesso in serie del genere, è il candido della situazione, che vede passarsi davanti tutte le stranezze create o ideate dai cervelloni. (bellissima a questo riguardo la scena del viaggio nel viale centrale a bordo di un’auto a energia solare). Jack fornisce inoltre l’intuito ordinario di investigatore. Manca qualcosa alla serie: la nerditudine, il geek vestito male, con problemi relazionali tipo quelli di Big bang theory. Non voglio assolutamente pensarci, spero in un personaggio simile nelle puntate che seguono, altrimenti protesto. Certo che i gadget che hanno presentato nelle prime tre puntate attirano, perlomeno la loro idealizzazione..

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