The social network

Poche persone possono influenzare tutti gli utenti. Gli utenti sono legati tra loro, è questo il punto: la gente va online perché gli amici sono online, e, se cade una tessera del domino, cadono anche le altre.

Io non ci torno alla festa caraibica!!!!

Dal film, Jesse Eisenberg interpreta Mark Zuckerberg.

Una storia di soldi, perché praticamente è questo l’argomento del film: ne sono bastati pochi a Zuckerberg per iniziare l’impresa, il tipico sogno americano, e quando poteva avere 100 milioni di dollari, sotto l’influenza di uno più scafato, ha aspettato il miliardo e proseguirà sicuramente verso il triliardo. Ma il mercato in questi casi aumenta il valore di Facebook, anche grazie agli investitori, anche grazie alla Borsa, in cui Facebook non è peraltro quotata (e si inizia a parlare di seconda bolla finanziaria di Internet). Soldi quindi. E c’è ancora qualcuno che ricorda come Facebook sia gratuito, abbia dei banner trascurabili a destra della tua home…come mai attrae tanti investitori??? Una delle prime parole citate nel film è Cina, stato in cui non è ancora presente Facebook, ma il ragazzo sta facendo di tutto per entrarci, chissà come mai… Capite bene che a questo punto avrei i primi dubbi su cosa scrivere in bacheca.

Io ho iniziato così, il 2 settembre 2008: “sta navigando”.

Il 20/9 ho postato il primo link su Tropic Thunder, poi sono passato, il 23/9 al primo acquisto desiderato, il primo telefonino di Google. Il giorno dopo ho linkato un libro e solo il 1/10 ho postato il primo video, da Waking life, e pochi altri giorni dopo ho parlato di un’acquisto reale, quello del tv lcd. Un mese dopo il mio ingresso in Facebook ho appoggiato la causa di Saviano. Una settimana dopo parlo di mania del sito e qualche settimana dopo avverto sui possibili effetti collaterali da social network. Ci sono voluti 3 mesi perché postassi le prime foto. Guzzanti, Lost, Maccia Capotonda, Repubblica, poi l’idea geniale di inserire nel profilo anche Last.fm, e già alcuni mesi dopo l’iscrizione avevano un mio bel profilo del lato migliore.

In Report si è parlato dell’oro di Internet, le informazioni, sempre più condivise, e di chi ne sia il titolare in Italia, in Europa e negli Usa. A quanto ho capito in California se ne sbattono abbastanza di noi, anche se fanno di tutto per convincerci del contrario. Anche le applicazioni più innocenti come Farmville o Cityville, o peggio, quelle meno conosciute e con pochi iscritti, hanno la possibilità di sapere tutto di voi.

E la privacy?

Fino a pochi mesi fa ero un entusiasta della tecnologia, ma poi, dopo aver considerato tutta la mia vita digitale, dopo essermi cancellato da un bel pò di siti (ringrazio un amico, il quale mi ha fatto notare che ero dappertutto), dopo una più attenta condivisione delle informazioni, è successo qualcosa che mi sta facendo scrivere questo post.

Su Facebook puoi inserire di tutto, dal numero civico di casa ai gruppi più stupidi, dalle cause più giuste al numero di cellulare, dalle foto alla musica che stai ascoltando, e via di seguito. Puoi anche collegare l’account ad altri account, e questo ho fatto, riponendo molta fiducia in Internet, senza andare al di là delle impostazioni sulla privacy: Google e Facebook, arma potentissima a doppio taglio.

Qualcuno commenta qui, e naturalmente ogni blogger sa che riceverà una mail di notifica del commento. Ma non è piuttosto strano se dal commento, o da qualsiasi altra comunicazione di un servizio, un’altro sito trae dalla tua mail le generalità di una persona, da te conosciuta solo con il nickname, e te le sbatte nelle amicizie proposte? A me è capitato questo.

The social network, il film, parla solo della partenza di Facebook, ma tutto il montaggio, a parte alcune scenette in cui la faccia di Eisenberg non è esattamente in sintonia con la situazione, è basato sulle cause, una peraltro praticamente insoluta, leggo dalle cronache, intentate per milioni di dollari.

Pensateci appena chattate, mandate messaggi, vi loggate, curiosate nei profili o nella vostra homepage tra foto, link e video.

2 pensieri su “The social network

  1. Ecco, passo qui e non posso non lasciare un commento visto che il mio nome, email e url sono apparse già in automatico negli appositi spazi. Mi fa tenerezza l’ingenuità con cui alcuni usano internet e non resistono dal raccontare i fatti propri. Ci vuole prudenza, e anche con tutte le attenzioni del caso…è inevitabile, siamo spiati.

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