Lost – Prima stagione – Prima parte

Come tanti ho già visto il finale, ma voglio vedere se ci sono le solite incongruenze, le mancanze, gli easter egg fuori dai dvd, le conferme, le cose non notate. Per ogni episodio scriverò qualcosa, e il post avrà cadenza settimanale.

  1. Pilot. Fa un pò americanata, visto il futuro della serie, vedere tutti i protagonisti principali, quelli sopravvissuti fino all’ultimo episodio, guardare la foresta mentre si fa vedere per la prima volta Smokey. La pioggia che Kate, Charlie e Jack si beccano in testa alla fine della prima parte è parte integrante della serie. Locke parte benissimo: gioca a backgammon, quindi luce e buio, bianco e nero, e sembra subito inquietante.
  2. La scena dell’aereo che precipita è incredibile, ma non per gli effetti speciali, bensì per la perfetta sincronia dei primi flashback dei diversi personaggi. La seconda escursione porta in alto, ma non ricordo di altre scene del genere, con una vera e propria scalata. Ci sono poi l’orso bianco e il segnale radio della Rousseau, che permette a Sayid di stabilire che nessuno l’ha mai aiutata in 16 anni. “Ma che razza di posto è questo?” dice Charlie.
  3. Tabula rasa. Ci sarebbe da fare uno studio sulle dinamiche di gruppo in Lost: tanti protagonisti delle vicende, tante persone da guidare, tante divisioni. Tutti d’accordo però nel “terminare” lo sceriffo che prima del volo ha arrestato Kate: ce l’ha a morte con lei, ma viene smentito dai fatti, dal comportamento sull’isola della delinquente…Il periodo antecedente ad esso fa parte del primo flashback personale di Lost, ma spero di riuscire a capire, a ricordare, a collegare tutte le vite dei protagonisti, magari con una pagina dedicata, oppure una serie di post su di loro.
  4. La caccia. Locke tira fuori i coltelli, anche per dare da mangiare alla gente rimasta a secco di cibo. Però, al termine della prima scena del suo flashback, in ufficio, alle prese anche con un gioco di ruolo, si sente un rumore piuttosto strano, presente anche nel pilot…Jack poi cita Cuore di tenebra e vede suo padre…Locke aveva già la tenacia, si capisce per il viaggio programmato in Australia, il suo destino sarebbe cambiato con l’arrivo sull’isola, ma non era ancora un uomo di fede.
  5. Il coniglio bianco. Quello di Alice nel paese delle meraviglie, citato da Locke nel primo confronto con Jack, in giro per l’isola in cerca di suo padre, forse vittima delle allucinazioni, in cerca di un destino, pure lui: “Un leader non è un leader, se non sa dove andare”. Locke invece ha visto l’isola negli occhi, ed era qualcosa di bellissimo: “Ma se per tutto quello che ci è capitato qui ci fosse una ragione?”. Non ricordavo che queste parole fossero pronunciate nei primi episodi. Altra frase topica: “Ma se non riusciamo a vivere insieme, moriremo da soli”. Ah: il flashback è incentrato su Jack, da bambino a poco prima del volo.
  6. La casa del Sol Levante. I Kwon protagonisti: una capisce l’inglese, ma si ritrova un marito che aggredisce i futuri amici per un orologio e picchia per il suocero e datore di lavoro. Vengono ritrovati Adamo ed Eva, nella grotta, con due sassolini, uno bianco ed uno nero. Locke intanto inizia a parlare di fede.
  7. La falena. E’ ciò che ha tirato fuori Locke dal cappello magico per questo episodio, incentrato però su Charlie, dai primi successi dei Drive Shaft allo scioglimento del gruppo e oltre, quando ormai i lati peggiori della vita da rocker hanno preso il sopravvento. L’eroina tornerà, dopo che Locke è riuscito a far smettere Charlie di drogarsi, ma prima quest’ultimo si è dovuto impegnare in qualche modo per la comunità. Probabilmente qui è nato il  tormentone “You All Everybody”, ogni tanto mi tocca canticchiarla.
  8. Il truffatore. Ovvero Sawyer, per il quale non ho ancora speso parole: mi sta un pochino sui maroni, è più convincente quando si esprime a soprannomi, oppure quando tenta di farsi Kate, che nel ruolo di truffatore. Il dejavù autobiografico nel finale complica un bel pò il personaggio, già autodichiaratasi con una personalità complessa. Inizia ufficialmente il conflitto con Jack e con Kate, sui sentimenti ma anche su altro. Intanto Shannon si dimostra più umana del previsto e Sayid inizia il tour dell’isola.
  9. Solitudine. Quella della Rousseau, forse meno pazza e più sola di quanto pensassi, e non sa che Alex non è…Sayid la incontra e l’ospitalità non è esattamente garantita. C’è un’altro personaggio determinante, introdotto in pochi secondi, ma che fa ancora più paura di Danielle (oddio, non so come comportarmi con gli spoiler, d’altronde la serie è passata già due volte in chiaro…ok): Alex è una femmina, mentre si fa avanti Ethan, con la sua solita simpatia. Il flashback è su Sayid, e scopriamo il suo passato di torturatore. Ogni tanto chi scrive la serie si prende una pausa, e ci concede delle scene divertenti, come quella del campo da golf improvvisato. Un difetto della serie forse era la serietà?
  10. Un figlio. Quello di Claire, concepito, voluto, poi da adottare, poi voluto di nuovo. Durante la gravidanza però conosce un sensitivo, che le consiglia vivamente di prendere il volo Oceanic 815 per, dice lui, darlo ad una coppia di Los Angeles. E qui mi cade l’ambaradan del finale: perché nei ricordi (!) le si impone praticamente di andare sull’isola? Come influirà su di lei il consiglio poi di crescerlo? Ethan sembra risolvere la cosa (per coloro che non hanno mai visto Lost).
  11. Inseguimento. Di un gruppetto dei nostri alla ricerca di Claire e Charlie, rapiti da Ethan. Lui si salva, ma rimane traumatizzato per un bel pò: tutto per colpa di Jack, che quando si mette in testa una cosa è inamovibile, come si vede nel flashback, con Christian, suo padre, quasi radiato dalla professione. Locke, sempre più spirituale, trova una qualcosa da toccare come la botola…
  12. Kate recupera una valigetta, per la quale, alla fine, dopo averla aperta con molta fatica, ci si domanda se sia veramente in sè (e qui scattano di nuovo i ricordi sul finale, perché “immaginare” va bene, ma fino a quel punto). Shannon e Sayid si approcciano, e tutto finisce con La mèr di Charles Trenet, colonna sonora ideale anche per la marea che distrugge il campo sulla spiaggia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.