La catena – Quello che ne rimane

Continua la mia riproposizione dei post del passato, presi da Gegio 1.0. Potrei stupirvi con molti film, che ho registrato in due anni, ma vado al sodo, a ciò che, dopo una dura selezione, rimane nel mio archivio, la Top 200.

Ma cos’è la catena? Avete presente i sei gradi di separazione? I film sono terreno ideale per la teoria che lega tutti a Silvio Berlusconi (pensate un pò, anche se sempre più persone…), o a Angelina Jolie, a Julian Assange, a Fabio Fazio, tanto per fare dei nomi a caso, o a me stesso. I film hanno almeno un regista e due attori, quindi sono ben forti i legami che lega il cinema. Pensate a quante coppie esistono: io mi diverto ogni tanto a pensare ai partner di lavoro di Jennifer Aniston, o a quelle di Brad Pitt, che di donne ne ha viste parecchie, fino all’attrice sopra citata; un regista che chiama a sè molti attori, come il compianto Robert Altman, crea delle connessioni insuperabili, ma credo che il traguardo ed inizio di tanti gradi sia Pulp Fiction, dal quale è ripartito John Travolta, e Bruce Willis già bruciava il box-office, mentre Samuel L. Jackson ha una filmografia in cui ha incontrato praticamente tutti. Quentin Tarantino ad esempio lega Travolta, Willis e Jackson a Brad Pitt, ma anche a Leonardo di Caprio, se siete attenti alle cronache.

Vediamo se mi ricordo come ho compilato la prima catena, ripresa anche dai ragazzi di Immaginazione

Quentin Tarantino ha diretto in Le iene anche Harvey Keitel, che ha recitato ne I duellanti, diretto da Ridley Scott. Dopo Alien il regista è rimasto nei nostri cuori per Blade runner, in cui c’è Harrison Ford, al massimo della sua carriera per Indiana Jones di Steven Spielberg. Per il sottoscritto il film ancora da ammirare del regista è 1941 – Allarme a Hollywood, in cui John Belushi era Kelso, figura mitologica della 2a guerra mondiale. Il film più famoso dell’attore era però The blues brothers, diretto però da John Landis, che non si dimenticava mai di Dan Aykroyd, richiamato per Ghostbusters. Attori che diventano registi: Harold Ramis, che qualche anno fa ha chiamato a sè anche Robert De Niro per Un boss sotto stress. Qui le strade si potrebbero dividere in mille vicoli, ma io scelgo Il cacciatore, in cui l’attore italo-americano ha conosciuto Meryl Streep, presente anche in Manhattan di Woody Allen. Ora: Mia Farrow o Diane Keaton? Oppure John Cusack?

Se prendo Mia Farrow potrei arrivare a Insonnia d’amore…

Se seguo Diane Keaton potrei arrivare a Warren Beatty…

Se vado avanti con John Cusack potrei andare avanti fino a Matt Damon…

Come arrivo a gradi di separazione appena citati? Commentate e rispondete….

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.