Dalla Top 200 – Le migliori regie

Negli ultimi post della serie ho dato molti 2, tanti che non riuscivo a scriverne. Questa volta è molto più facile:

  • …Continuavano a chiamarlo Trinità. dopo l’omaggio del precedente post, una doccia fredda. In effetti non c’è grosso impegno, e si profilavano all’orizzonte altri spaghetti western lontano da Leone, e una coppia spuria di Bud Spencer e Terence Hill.
  • Always – Per sempre. Tutto funziona, dalla canzone agli attori (forse), ma Spielberg ha dato di meglio, e il genere commedia fantastica non è nelle sue corde.
  • Canone inverso. Qui mi sono lasciato coinvolgere dalla solita stroncatura che gira. Troppa enfasi? Troppa roba?
  • Essi vivono. Il tema è ancora attuale, anche se impera la crisi economica, ma Carpenter non mi pare si sia impegnato nel dirigerlo. Non ci credeva abbastanza, ma il film è di culto.
  • Le dodici fatiche di Asterix. Un prodottino francese di tanti anni fa, e si vede.
  • Charlot. Possibile che Attenborough parli di Chaplin senza tanta convinzione? Ci voleva un film di tre ore per il personaggio, non penso sia possibile riassumerne la vita in quel modo.

Il voto massimo l’ho dato a 14 film, ma andrò in cerca dei film di cui non ho ancora scritto.

  • Balla coi lupi. Kevin Costner al massimo della popolarità si trova una storia tanto semplice quanto diretta bene. L’ho sempre sottovalutato, ma forse è stata la versione estesa a farmi cambiare idea.
  • Velluto blu. Lynch molto prima di Inland empire, o di Mulholland drive (e di Una storia vera). Tutto il Lynch embrionale è lì, anche se il film ha 25 anni, e la violenza non è sublimata, implicita, è direttissima.
  • Apocalypse now. Anche se non mi è mai piaciuto, dico che la produzione dello stesso Coppola, il suo impegno, specie con gli attori, il coraggio, la rovina, danno al film qualcosa di unico.
  • Forrest Gump. Un unicum: storia e Storia, personaggi, colonna sonora, effetti speciali, tutto al servizio di Zemeckis che ne trae qualcosa di eccezionale.
  • Matrix. Anche qui il coraggio, dei registi e del produttore, Silver, per qualcosa che poi, lo devo ammettere, è degradato in altri due film che pongono più interrogativi di quanto pensiate.
  • Mulholland drive. Geniale è dire poco, con una trama che pare semplice, ma con un finale che ricorda qualcosa di Lost.
  • Titanic. James Cameron prima di Avatar, prima di buttarsi davanti ad un computer, quando ha costruito un Titanic quasi 1 a 1, con turni di lavoro massacranti, centinaia di comparse, effetti speciali che se li vedi sei bravissimo. Peccato per Jack e Rose.
  • Via col vento. Anni 30, megaproduzione che trascina diversi registi nel pantano. Costi e incassi milionari, ma meritati. Altro unicum, chissà come hanno fatto a farlo…

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