Lost – Terza stagione – Prima parte

Come al solito entrano in gioco altri personaggi. Benjamin Linus ad esempio, che vi farebbe incazzare due volte su tre. Ma c’è anche Juliet, con cui i giochi di coppia dovrebbero risolversi, e invece…Jack, Kate e Sawyer sono stati catturati, e sembra siano animali da macello. Ma Jack ha un motivo per starsene in un acquario, gli altri due non so. Altra parentesi inutile del telefilm, una delle parti che odio di più: le manfrine, le incazzature, le sdolcinerie di Sawyer e Kate nella gabbia posso metterle nei peggiori momenti della tv americana.

Dal terzo episodio si torna nell’isola più grande del mondo, e Locke si sveglia dall’esplosione del bunker e torna in catalessi per “Parlare con l’isola”. Eko continua a fare il santo in terra, e potevano veramente dirci tanto questi due personaggi messi insieme, ma i produttori e sceneggiatori hanno deciso così.

Nell’isola degli Altri torna a farsi sentire la figlia della Rousseau, Alex, capitata come sempre a fagiuolo, o per uno strano caso, a Sawyer e Kate, che riescono a liberarsi con l’aiuto di Jack, il quale opera Ben per il suo cancro alla colonna vertebrale.

Poi, finalmente il flashback di Desmond, il personaggio che finora ho seguito con più attenzione, e quindi amato, delle repliche che sto vedendo: vede il futuro lui, o il passato, come volete voi, ma c’è Fionnula che gli dice che tutto tornerà come previsto, anche se vuole comprare l’anello a Penny. Quanto amo lui, quanto amo la coppia, definita e stabile, almeno una, ma soprattutto i suoi viaggi nel tempo.

Si torna poi agli episodi inutili, prima dell’apoteosi con i personaggi di Nikky e Paulo, o qualcuno col nome simile: la storia del tatuaggio di Jack. Il dvd non leggeva i secondi più importanti della puntata, ma la sintesi è che “sarebbe diventato un leader”, ecché leader.

Ogni tanto poi ci vuole il flashback di Hugo, che cerca di liberarsi di suo padre, dei soldi e della sfiga nel passato (quindi i numeri esistevano già…), mentre nel presente trova un van della Volkswagen con Roger e della birra scaduta. Bellissime le scene con Charlie, ormai in para per la morte.

Locke e i computer: ci vorrebbe una serie intera per descriverne il rapporto. Riesce a far esplodere la Stazione Fiamma, non prima di beccare Bakunin, uno tosto, e di bloccare, dice Sahid, ogni mezzo per comunicare con il mondo esterno. Direi che John Locke NON si deve avvicinare a niente di elettronico, neanche con un coltello a taglio fino.

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