Lost – Maratona sesta stagione – Spoilerissimi

E tutti morirono. Sono tentato di risolvere così il post, per i sempliciotti che vedono solo queste cose. Invece c’è molto altro. Si può partire dal finale, postato qualche ora fa, per capire cos’era Lost, o meglio, come tutto si inserisce nel finale: tutti sono morti quindi, è un fatto, ma come? Quando? Perche? Anzitutto devo precisare che l’esperienza sull’isola era reale: Christian Shepard, il padre di Jack, quello della bara persa fin dalle prime puntate della serie, afferma che sono morti tutti, alcuni nelle circostanza sceneggiate fino all’ultima puntata, altri più avanti, nel modo che più mi piacerebbe scoprire. Si salva un gruppetto di persone, con l’aereo pilotato da Lapidus: Miles, Sawyer (o meglio, James), Kate, Claire e Richard Alpert; Linus e Hurley rimangono sull’isola, e qui ci potrebbe star bene uno spinoff, o una continuazione di due puntate della serie. Certo, il finale è più che struggente, con quell’ultima inquadratura dell’occhio di Jack, quindi il cerchio non si poteva chiudere meglio. Poi c’è Desmond, che non si sa che fine faccia sull’isola: sarà incazzato nero per esserci tornato? Oppure prende tutto con filosofia, credendo di essere all’inferno, come afferma Alpert, o con il pensiero all’universo parallelo…No, i sideways non sono un’altra rappresentazione facilona del telefilm, è tutta un’altra storia: infatti si vede lo scozzese già nella prima puntata, nel posto libero a fianco di Jack, sul famoso Oceanic 815, segno che qualcuno “desiderava” che andasse tutto così, non che fosse la realtà o una situazione laterale. Era quindi il mondo immaginato dalla gente caduta sull’isola, quello voluto, quello desiderato. Infatti tutti ricordano, ciò che per noi è successo nelle prime stagioni, appena sono davanti a delle emozioni forti (appena vista l’ultima puntata, oltre un anno fa, riducevo tutto all’amore, ma anche questo sentimento viene superato).

Sono passato dalla commozione dei primi momenti del finale del più bel telefilm che ho mai visto, alla comprensione. Lasciamo stare Jakob, Smokey e la mitologia più arcaica della serie. Lasciamo perdere pure la filosofia, i personaggi mai approfonditi, ma scritti sempre benissimo. Lasciamo stare le storie incompiute, gli interrogativi ai quali è stata data risposta o che Damon e Lindelof hanno sparso nelle ultime puntate (perché, ad esempio, Daniel non fa parte del gruppetto del finale?). E queste sono solo le cose migliori dell’ultima stagione…Torniamo alla semplicità, e all’apertura verso un possibile secondo finale: come sono morti Kate e James? Che cosa combinano Hugo e Ben sull’isola? E Desmond dove caxxo è sparito? Ci siamo commossi o incaxxati per il finale e non siamo stati attenti alle parole di Christian, credendo di esserci fatti fregare o che non avremo così tanti bei personaggi da seguire con un’ansia che ha superato i livelli di qualsiasi altra serie.

Tutto aveva senso, ricordatelo.

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