Stone

Anni fa avrei gridato al miracolo. Prima ancora ritenevo Robert De Niro il più grande, e con The score, insieme a Marlon Brando e a Edward Norton, mi sono divertito almeno un paio di volte. Basterebbe la battuta: “Hai una faccia di mer… Qual’è il tuo segreto?”, ma la pronunciava Brando, che se ne è andato. Rimangono Bob e Ed. Del secondo si può semplicemente dire che da Flawless non ne ha azzeccata una. Due eccezioni: The good sheperd, anche diretto, è Un boss sotto stress. Edward Norton era quello di American History X, Fight club…

Un carcerato vuole uscire in libertà vigilata. Sua moglie sembra pazza di lui. L’addetto alla scarcerazione è un episcopale, retto, quasi in pensione, con un matrimonio con basi quasi solide, almeno in apparenza (ricordatevi dell’incipit). Stone, Edward Norton, sembra sincero, ma inizia quasi a perseguitare il personaggio di De Niro, con la ciliegina sulla torta che gli manda la moglie, bellissima (oh, Milla….) per agevolare le pratiche. Stone poi trova motivazione in una religione farsa, che combina elementi di cristianesimo e di buddismo, quasi fino alla psicosi. Lucetta intanto si lavora l’impiegato, fino a fargli dubitare indirettamente del suo credo. Lui intuisce la fregatura, poi ci ripensa, e ci ripensa ancora nel finale…Intanto sua moglie…

Anni fa avrei gridato al miracolo. Ora mi chiedo perché due attori come loro si sono imbarcati in un film così brutto, con delle libertà di scrittura universalmente immotivate, quasi da arrampicata libera sugli specchi. Volevano forse farci ragionare sulle credenze religiose??? Boh….

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