Gamer – 11 minuti

Sono arrivato al momento in cui entrano in gioco i ribelli, o almeno così sembrava, dopo cinque minuti iniziali in cui avrei preferito giocare ad uno sparatutto, quindi con un montaggio che mi fa rimpiangere Tony Scott, con una colonna sonora che mi faceva rimpiangere i Depeche Mode. Non è il mio genere, ridurrei così le mie parole, ma qualcosina di buono c’è: Kyra Sedgwick, ad esempio, oppure Michael C. Hall, due star di telefilm; le immagini sugli edifici, create al computer, ma lo stesso affascinanti. Non so cos’altro dire, anche perché è dai tempi di Donkey Kong che non gioco a qualcosa, anche se qualcuno mi ha fatto fare delle partite a Buzz, e Risiko digital era troppo facile…

 

2 pensieri su “Gamer – 11 minuti

  1. Io però devo dire che non l’ho trovato poi così male. Ci ho visto una volontà ferma di ricreare proprio un’estetica da videogioco, con tanto di incursioni nel mondo dei reality sempre più imperante. Certo, le stronzate poi abbondano pure…però tutto sommato si fa guardare.

    • Videogame e reality, accoppiata pericolosa per noi appassionati di cinema, per i quali a volte la lentezza, un senso alla storia, la logica hanno ancora valore.

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