Pilot a oltranza

In queste settimane ho registrato un sacco di telefilm, e sto continuando a farlo, ma devo liberare timer dal decoder e spazio dal Medley (hard disk multimediale con presa scart) per fare spazio a ciò che registrerò nelle prossime ore. Quindi, dopo i post dedicati ai pilot delle scorse settimane, dedicherò “almeno” grossa parte del mio fine settimana alle serie.

Andrò in ordine cronologico di messa in onda, anche se non sono proprio tutte delle prime visioni per chiunque.

Le streghe di Oz. Forse faccio parte del target sbagliato. Effetti speciali mirabolanti, introduzione che ricorda qualcosa di molto più in alto, nel genere fantasy, personaggi che sembrano macchiette… 12 minuti bastano. Mi chiedo dove va a parare.

-3,47 GB

Rapimento e riscatto. Duro, teso, con deviazioni piuttosto curiose. Un’altra miniserie, più attraente della prima, anche se trasmessa da FoxCrime, canale che non mi interessa moltissimo. L’agenzia che paga i riscatti di persone rapite potrebbe anche esistere davvero, ma il finale molto hype è tutto dello sceneggiatore, che ci proietta direttamente alla seconda puntata (o seconda parte?).

Femme fatales – Sesso e crimini. Mi chiedo, anche qui, qual’è il target della serie, perché abbonda di pochezza, di thrilling da Rai2 del sabato sera, a parte l’erotismo spinto, anzi spintissimo. Ci sono degli angoli di surrealismo (ho notato una citazione, forse, da American beauty, il film), c’è uno script che solo certi adolescenti approverebbero, ma a volume azzerato, c’è una seconda parte della prima puntata che sfido chiunque a guardare: il direttore che chiede l’autografo per ridurre la pena alla prima femme fatale, e so come andrà a finire. Coraggioso, ma meglio Playboy a questo punto.

– 9,18 GB

The border. Consigli per chi scrive cose del genere: non inserire altri servizi governativi, specie se richiamano altri telefilm, e non aspettarsi che lo spettatore ci faccia l’abitudine in 5 minuti; stessa cosa per i nomi dei sospetti terroristi, che possono essere collegati tra loro, ma non possono essere tutti ricordati nome per nome da chi guarda la tv; lasciate perdere il clichè dell’esperto di computer, specie se mangia sempre, specie se veste male. Peccato, l’agente mediorientale sembrava interessante.

-22,7 GB

Blood ties. Non è la solita serie sui vampiri, o almeno così sembra. E’ dai tempi di Intervista col vampiro (e solo allora) che il tema non mi dice qualcosa di interessante. Anzitutto i personaggi: non una coppia ma diversi buoni e cattivi, di primo o di secondo piano, vampiri o umani. Altri invece sembrano prendere strade lontane dal solito, quindi ecco il nerd che rinnega il suo passato e si mette prima ad adorare il diavolo, poi a cercare un’altra vita più consumistica. La storia poi non sembra nemmeno banale, e la fotografia e il montaggio non sembrano sopportabili. La protagonista è abbastanza tosta, e voglio vedere dove la porta la mancanza di vitamine A e E, quindi la mezza cecità. Horror channel, spero tu non mi deluda, spero tu voglia riproporre ad esempio The twilight zone, l’intera serie.

Stamattina mi sono svegliato presto, con il desiderio di registrare un bel pò di film da Primafila di Sky: 4 film messi in croce, tra i quali c’è La versione di Barney. Continuo comunque nel mio intento di guardarmi tutti i pilot registrati.

Being human (USA). C’è un vampiro, c’è un licantropo e c’è un fantasma. Non a Londra, neanche a New York, ma comunque negli Stati Uniti. Avevo paura che questa fosse la versione inglese, già commentata e mai registrata da Steel fino alla fine. I primi secondi fugano ogni dubbio. C’è la voce off, poi c’è l’ironia, i toni melodrammatici e l’ambientazione tipicamente americana. Posso anche usare la parola “americanata”, o poco ci manca: ribaltamento del plot originale, il solito universo parallelo per coloro che si sono goduti la versione originale…Continuo a registrarla, anche se non sono troppo convinto.

Kitchen confidential. Un’altra serie di Foxlife, quindi avrei dovuto evitare, anche perché c’è Bradley Cooper, quello che alcune mie amiche definiscono figaccione. No. E’ ambientato nelle cucine di un (uno?) ristorante italiano a New York, ed io mi sto esercitando a sembrare un cuoco. Naturalmente siamo a livelli bassissimi, non posso paragonarmi al protagonista, che avrà pure “vissuto”, avrà avuto le sue sfighe, ma è uno chef, anche quando ci sono momenti alti e bassi insieme. Il pilot promette piuttosto bene, non per la parte sentimentale, o metrosessuale, ma per quella comica: sono esploso quando ad un amico e collega del capocuoco viene tagliato un dito, quindi lo si cerca tra i piatti già portati fuori, in sala, all’inaugurazione, con una critica culinaria ad un tavolo. Momento sublime.

Andromeda. Da Gene Rodenberry mi aspettavo molto, ma molto di più, dopo Star trek. Ok, gli effetti speciali saranno stati sorprendenti nel 2000, anno della prima stagione, ma ora sembrano piuttosto rindondanti. I personaggi pelosi poi sono piuttosto odiosi, anche se il nicciano (e non vi dico come si scrive, altrimenti vi prende un colpo) dovrebbe, nella seconda puntata, farsi insopportabile come pochi. Il tutto contiene poi qualcosa che aspiravo di riconoscere come impronta dei primi anni 2000. Ormai sono troppo vecchio per queste caxxate.

Terra nova. E’ pericoloso dare la possibilità di prevedere il futuro a Steven Spielberg, specie se gli danno tanti soldi. Sky la annunciava, nella guida tv, come la serie più costosa di tutti i tempi, quindi il Re Mida, insieme agli altri produttori, anche se non ha scritto i primi episodi, si è immaginato un’altro futuro, dopo i tanti che ha diretto: la popolazione è demograficamente controllata, l’aria dev’essere filtrata, la frutta è più esotica che mai, e come al solito la tecnologia domina. In più, come se non bastasse, i fisici hanno scoperto una frattura temporale, che proietta non nel futuro, non nel passato immediato, ma nell’era preistorica, a 85 milioni di anni dal 22esimo secolo, quindi ecco la terra nuova. E chi domina il pianeta in quel periodo? Ora, che il fautore della serie riprenda in mano anche i dinosauri, dopo Jurassic Park, sembra una presa in giro per tutti i suoi cultori, e anche per me, che lo ammiravo fin dall’adolescenza. Possiamo anche farci abbindolare dai gadget tecnologici, dalla nuova concezione di comunità, dagli effetti speciali, ma il plot rimane lo stesso: famiglia, ribellione, buoni, cattivi, minacce…Continuerò a guardare Terra nova, ma solo per i disegni sulle rocce.

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