Fa’ la cosa sbagliata

Eh si, il titolo è l’esatto contrario del film di Spike Lee, ed è ambientato nella stessa stagione, ma si supera il politically correct. Protagonista è un ragazzo che, finite le scuole superiori, continua a spacciare, con nonchalance, con un baldacchino dei gelati, per l’università, per la famiglia sfrattata, perchè il film non avrebbe altrimenti senso. Ci vuole però un co-protagonista, e chi ti becco? Pensavo a Harvey Keitel i primi istanti del film, normale viste le sue partecipazioni, viste le sue attenzioni per il cinema indipendente, visto il suo passato, ma mi sbagliavo di grosso: mi trovavo davanti all’ennesima trasformazione di Ben Kingsley, quello di Gandhi, di X-men per intenderci, quello che sembra non invecchiare mai, dico mai. Che ruolo ha? E’ un amico di Luke, il protagonista, è padre della ragazza che lui vorrebbe farsi, è uno psicoterapeuta, ed è completamente suonato (ah, il personaggio ha anche una bella chioma sale e pepe, anzi, vira verso il bianco, il chè per l’attore è una assoluta novità, quindi ecco perché Keitel). E’ l’estate della linea dura contro la droga, quella di Rudolph Giuliani, e questi si fanno le canne come fosse l’ultima estate della loro vita, come se non ci fosse nessuno a poterli fermare, come se la liberalizzazione delle droghe legge fosse un fatto compiuto, anzi lo è, ma non si vede l’ombra di un poliziotto a combatterla.

L’altra cosa che mi sconvolge è lo sciroccato del padre putativo/amico del protagonista. Piano piano scopriamo che assume psicofarmaci pure lui, e con lo stesso ritmo, con le stesse intenzioni, diventa la persona che ha bisogno di aiuto, mentre il ragazzo continua nel suo “giro”, si fa sua figlia, ascolta hip-hop (bellissime le compilation su cassetta), e cresce, anche se da spacciatore.

Politically scorrect? Certo, ma con un tono che non ho trovato in decine di film. E non so da che parte stare, lo giuro: d’altra parte la marijuana non arriva nelle sue mani dal nulla, c’è una coltivazione dietro, c’è qualcuno che la commercia in quantità più grosse, e di solito sono i delinquenti a gestire tale traffico (vedi chi fornisce i pacchi al protagonista). Sono troppo vecchio per pretendere l’intervento dello Stato nel commercio, ho superato l’età in cui farsi le canne era tollerato; le endorfine invece sono ancora legali se autoprodotte, quindi mi servo di cioccolata, corsa, sesso, e un minimo sindacale di felicità.

Uscito il 28/08/09.

2 pensieri su “Fa’ la cosa sbagliata

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