La solitudine dei numeri primi

Un’altro salto in avanti, di quelli motivati dall’amico che voleva vederselo dopo aver letto il libro. Gli spoiler erano appena accennati, è stato piuttosto bravo a non darmi grosse anticipazioni, a parte quella dell’incidente sulla neve. Non si ricordava però come fosse la trama, se avesse gli stessi salti temporali, e soprattutto se il finale era lo stesso. Giustificato per questo, anche perché il mio interesse per il film è nato per il titolo, di per sè già bello. Poi è stato un piccolo caso quando è uscito, non ricordo perchè, come o cosa; forse per Alba Rochwacher? Può darsi, perché non mi ero accorto della sua presenza nei titoli di testa, e ha vissuto più di tante altre attrici il ruolo. Una brava attrice si spende, si trasforma per un film, e lei ha scelto di dimagrire fino al limite della tonicità, quando ti chiedono se mangi, come stai fisicamente, se non soffri di anoressia, anche se non si useranno mai queste parole. L’argomento è tabù, lo so, e nel film lo si accenna appena, anzi è oggetto di una battuta, ma mi fa sempre paura.

Mi chiedevo come mai tanti attori, come mai a coppie, poi ho scoperto che si viaggia su tre linee temporali: l’infanzia, l’adolescenza, la maturità. La prima è rovinata per entrambi i protagonisti da fatti appena sotto la cronaca da trafiletto. La seconda diventa drammatica come per tanti, ma nei personaggi si intravede la personalità dell’età adulta: lei che cerca l’approvazione di tutti, lui con l’ossessione della chirurgia, lei che sperimenta, anche le umiliazioni, lui che diventa un genio. O forse lo era già? La sindrome di Asperger è una forma di autismo, e sua sorella ne ha preso tutti i difetti, mentre lui è ossessionato, bravissimo a scuola, isolato, taciturno, quasi incapace di relazionarsi agli altri, figurarsi all’altro sesso. Lei è l’amica di una vita, innamorata fino all’adolescenza, ma lui non la evita, la frequenta forse senza eccessivi patemi d’animo. E’ il massimo grado di approvazione che lei può trovare, ma prima devono passare anni.

La scelta registica è particolare: drammatica, quasi ingestibile senza il riferimento al romanzo, ma con accenni al thriller, anche se le linee temporali non permettono tanti colpi di scena, con note della colonna sonora che tra l’altro richiamano Dario Argento e i suoi Goblin. Mi chiedo se Saverio Costanzo ha dato agli attori il compito di preparare la parte. Si può discutere tanto di questo film, ma senza mai pensare di essersi goduti una storia d’amore come la vivono in tanti.

Uscito il 10/09/10.

Visto anche da Pensieri Cannibali, Chickenbroccoli (…), CinemaLeo.

 

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