Motel Woodstock

Non c’ero, non potevo e non volevo esserci: non ero nato. Ma più dell’atmosfera, della gente, del campo e della pioggia, più della droga, era il rock ad attirarmi. Non ho neanche mai visto il documentario sul concerto, per dirla tutta, ma la musica di quegli anni, di quel frangente, era eccezionale: Janis, Jimi, Baez, Santana, Sly and the family stone, un pò di Grateful dead, i Creedence, Who, Jefferson Airplane…e mi fermo qui, ai primi due giorni. Fanno parte di una serie di artisti che ho scoperto, o riscoperto, negli ultimi anni. Riascoltare poi i Love, in una scena del film, è stato una emozione fortissima. Forse hanno tentato di ripetere l’esperienza, ma con risultati modesti: Live aid? Mah…

Il film invece parte, come dico io, lateralmente alla storia: protagonista è un ragazzo inserito nella comunità, che accetta l’affare che gli migliora la vita, quello di affittare il motel per il concerto, e tutto diverrà una cosa insostenibile, per lui e la famiglia, e ancora di più un motore di rinnovamento interiore. La prima parte è bellissima: come vi immaginate il protagonista al cospetto degli organizzatori, la famiglia con i primi avventori, la comunità abbastanza rurale con la massa che si riversa in quei tre giorni? Il tono è quello della commedia. La seconda parte è più un omaggio al concerto: poche note musicali, ma bellissime, split screen, animazioni da trip e si immagina appena cos’era il raduno.

Gli attori erano a me sconosciuti, ma ci sono due o tre partecipazioni eccezionali: Emile Hirsh che fa il reduce allucinato dal Vietnam, forse senza essersi tagliato i capelli dopo Into the wild; Liev Schreiber che…beh, è una sorpresa, dovete vederlo; Eugene Levy che è piuttosto defilato, non rompe tanto e dopo un pò neanche si vede.

Insomma non cambia la vita, ma questo film ti fa venir voglia di esser nato qualche decennio prima dell’avvento rock.

Uscito il 9/10/09.

Visto anche da LaScighera.

4 pensieri su “Motel Woodstock

    • La noia non mi ha mai attraversato. Ha qualche momento di stanca, ripetitivo, ma lo spunto e lo svolgimento sono notevoli. Cerca Woodstock su WIkipedia, ci sono delle conferme alla storia.

  1. Che il film sia autobiografico su questo non ci sono dubbi (lo si capisce dall'inizio).
    io il documentario su Woodstock l'ho visto prima del film…..
    trattasi di film interessante e Ang Lee è un bravo regista…
    mi sarei aspettato qualche video di quello storico live e invece niente di niente….solo film….
    ciao!

    • Naaa. Non è autobiografico, c’è il solito tema di Ang Lee, ma non è preso dalla sua vita. Ormai sappiamo tutto del festival, a me manca il documentario, ma queste prese laterali della Storia recente (Storia del rock intendo) mi affascinano sempre.

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