Il riccio

Passare la domenica mattina con un film francese così bello fa benissimo, ti mette in quello stato d’animo particolare per cui tutto ti sembra veramente più bello (specie dalla serata di ieri, epocale, storica, necessaria). Una bambina di 11 anni, per cui si sprecano tanti aggettivi positivi per tutta la trama, che usa una vecchia videocamera per filmare lei stessa e la famiglia, decide che a sei mesi da quel giorno si sarebbe suicidata. La sua portinaia ha qualcosa di notevole da nascondere, ma preferisce farlo anche con se stessa, accettando gli stereotipi dei condomini, anche se si è fatta una cultura tutta da sola, senza studiare. Una ha una notevole intelligenza, un parlare forbito, occhio per i disegni. L’altra invece ha una libreria che posso invidiare (anche non sapendone i titoli), un gatto bellissimo e non ha assolutamente voglia di cambiare. Come si combineranno questi caratteri, come si arriverà al finale del film? C’è pure un amichevole e ricco giapponese tra una e l’altra, ma ciò che ricorderò per sempre sono le eccezioni alla regola che sono entrambe le protagoniste, caratteristica che spero sempre di trovare nelle persone.

Grandi attrici, grande sceneggiatura, grande colonna sonora e piccola storia.

Uscito l’8/1/10.

 

2 pensieri su “Il riccio

  1. concordo
    film molto ben recitato e con un finale commovente; apprezzo la giovanissima Garance Comesichiama (non aveva compiuto 12 anni quando hanno cominciato a girare; ma perché da noi i/le giovani pensano solo alla tv?) e la Balasko

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