Amabili resti

Pensi alla vita di una quattordicenne e pensi ai turbamenti che può avere. Non li collegheresti mai al suo omicidio, specie dopo mezzora buona di set coloratissimi, tipica famiglia americana nata da una coppia ex-sessantottina ma moderatamente, che dopo 3 figli si coltiva la famiglia. Pensi all’elaborazione di un lutto, da parte di tutti, e non ti immagineresti mai un non-luogo meraviglioso come quello descritto da Peter Jackson. Fa dimenticare perfino quello di Al di là dei sogni. Per il resto del film cadi, cadi, e gli amabili resti diventano altro. Solo una persona candida dice che quel posticino speciale, bellino, NON sarebbe l’ultimo brutto luogo che avresti visto (salvo Jackson) in vita tua. Solo un appassionato di cinema non si sarebbe emozionato nella casa dell’assassino, con quella scena del prefinale: quante volte la si è vista, quante volte si è tifato per la preda del cattivo, su e giù per le scale, dentro e fuori dalle stanze, attenti a non fare rumore?

Rachel Weisz perfetta, Mark Wahlberg ormai onnipresente nei buoni film, Susan Sarandon ormai pensionata da attrice e qui divertentissima. E Saoirse Ronan che sorride al suo Abelardo quando la bacia? Basterebbe questo a farne un buon film, ma tanto viene uccisa, tanto l’assassino si sa chi è, tanto la famiglia verrà percossa dal dolore, tanto…Aspettate il finale, per favore, non fatevi ingannare.

Uscito il 5/02/10.

Visto anche da. Pensieri cannibali, CinemaLeo, Pompiere.

2 pensieri su “Amabili resti

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