Consigliati e visti (10) – Quattro asterischi

Ovvero “Al noleggio (Quello che passa il…)”. Ero disposto a spendere tipo 2 euro, finché c’era il videonoleggio, finchè non mi sono abbonato a Sky, che mi ha fatto recuperare molti film.

  • Amabili resti. Sorprendenti effetti speciali, mai si era visto un delitto con gli occhi della vittima, ancora adolescente per giunta. E’ un film drammatico, non un thriller.
  • Paranormal activity. La sòla del post.
  • Il figlio più piccolo. Di Pupi Avati. Ha fatto film brutti, ma non in questo caso. Anche se tutti non ne tessono le lodi.
  • Il riccio. Qui ponevo poche speranze, ma se è finito nel mio archivio c’è un motivo.
  • Il quarto tipo. Fantascienza, horror, ma non lo rivedrei volentieri.
  • Dieci inverni. Solita storia d’amore italiana, ambientata a Venezia nel corso di 10 anni, tra due giovani. Niente di più, niente di meno.
  • Sherlock Holmes. Mi sono divertito, lo inserisco però nella lista di film da vedere in un’altra vita.
  • Gli abbracci spezzati. Almodovar con un film neanche tanto considerato. Lodevole.
  • Nemico pubblico – Public enemies. Fotografia fantastica per la biografia di Dillinger, perdipiù diretto da Michael Mann.
  • Il nastro bianco. Non l’ho capito, ma è di ottima fattura.
  • Motel Woodstock. Mi piacciono le storie vicine agli eventi storici importanti, anche se si trattava di un concerto. Inoltre è divertente.
  • Parnassus. Deludente. Troppo rumore per poco.
  • L’era glaciale 3. Ricordo Scrat, si, ma anche il pirata, modelllato su Johnny Depp della famosa saga. A quando un film sul vero protagonista dei film?
  • Drag me to hell. Un grande ritorno quello di Sam Raimi, mi sono divertito, ma niente di più.
  • Pelham 123: Ostaggi in metropolitana. Visto una prima volta, quasi odioso, poi una seconda. Ma tutti i film di Scott si fermano ad un certo punto?
  • The informant! Non ne ho particolari ricordi: c’è Matt Damon, un personaggio particolare per lui, una truffa, delle grosse aziende. Ho fatto bene a dimenticarlo?

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