Boardwalk empire

Sono sempre stato abituato bene quando si parla di gangster: Il Padrino, Quei bravi ragazzi, Casinò. Questi ultimi poi sono stati diretti da Martin Scorsese, che si è scomodato come regista del primo episodio e pure come produttore esecutivo. Quindi era naturale registrare la serie. Nel pilot non riuscivo a seguire le diverse vicende, ma una ripassata permette ancora meglio di capire che il proibizionismo è stato una cavolata. Chissà chi ha ispirato il legislatore? E se venissero messe al bando le sigarette, ad esempio? Comunque…Il pilot inizia dove C’era una volta in America finisce, con l’inizio del divieto di vendita e consumo di alcool, tavolo da sbancare per i criminali che si fanno distillare e imbottigliare ciò che dovrebbe essere whiskey. Ma questo non è tutto: Atlantic city viene descritta come corrotta, fin dal tesoriere e lo sceriffo, fratelli per giunta, e ci sono il gioco, le donnine e chissà cos’altro; Lucky Luciano si arricchiva, Al Capone cresceva e la mafia aveva già le sue grane interne. Poi c’è il personaggio di Michael Pitt, un reduce che voleva studiare da presidente, ma che si ritrova a commettere delitti e crimini, con una famiglia neanche sul groppone. E Steve Buscemi? Non so se sia del tutto cattivo, magari è anche il padre di Jimmy, chi lo sa. Le donne poi sembrano avere un ruolo importante: perché soffermarsi altrimenti sulla madre vedova? Che ruolo avrà in futuro? Si metterà con Nucky? E la sua donna da letto? E la moglie di Jimmy? Quanto peso, quanto spazio a loro dedicato, mentre alcuni dei mafiosi americani più conosciuti sembrano personaggi di contorno.

 

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