Lo spazio bianco

Un film di una delle Comencini con Margherita Buy. Oddio, cosa sto per guardare, mi sono chiesto. Non sopporto la Buy fin dai tempi di Arriva la bufera, ma avrà senz’altro fatto un film con Salvatores…anzi no. E’ onnipresente nel cinema italiano, ma avevo una certa riluttanza a guardarla, per non dire altro. Qui però la rivelazione: è protagonista di un bel film. Ora qui mi parte la possibile rivalutazione, ma il giudizio è perlopiù basato sul film della Comencini, Francesca in questo caso. Lo spazio bianco non è solo quello del parlare al presente, è una zona in cui la vita può cominciare o ricominciare, in modo diverso: quello della protagonista, penso anche lei precaria in tutto, e quello di sua figlia, nata prematura. Buona parte del film è ambientata nella stanza delle incubatrici, mai così importante in un film, dove Maria aspetta una nuova vita. Non ne sapevo tantissimo di questo argomento, ma a migliorare l’ora e mezza di durata c’hanno pensato la scuola serale, la magistrata, qualche sogno, gli amori del personaggio principale, che vanno e vengono con una leggerezza che nessuno si è mai sognato. Poco prima della fine c’è pure un siparietto con l’anagrafe, per il quale ridi istericamente, per non dire altro.

Ormai amo il cinema italiano, che negli ultimi mesi ho saputo differenziare dalla NCAI. Magari riesco anche ad andare al cinema per qualcosa come Lo spazio bianco, non si sa mai.

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