8/2: La fabbrica di cioccolato, alle 21.10 su Italia 1

http://gegio.wordpress.com/2009/12/12/la-fabbrica-di-cioccolato/

Inquietante. Ricordo questa parola detta quando è uscito al cinema. Non è il mio genere, pensavo: troppi colori, troppo fantasy, una mezza favola per bambini. Non che questo peggiori le cose, anzi, quando ci sono Tim Burton e Johnny Depp sembra che svelino nelle loro imprese un mondo che ci è nascosto; riescono entrambi a incuriosirmi, non per Edward mani di forbice, ma per tutti gli altri film.

Non sono cresciuto bene, ricordo a proposito che E.T. l’ho visto in questi anni per la prima volta, e i miei mostri venivano fuori da Fenomeni paranormali incontrollabili, non da favole del genere. Spero, per migliorare la mia autostima, che il libro dal quale è tratto La fabbrica di cioccolato non sia un must anche dell’infanzia italiana, sapendo per certo che è conosciuto soprattutto in America. A mia dis/colpa posso anche dire che Willie Wonka, l’originale, l’ho visto attratto dalla solita calamita della cinefilia, quindi di recente.

Inquietante quindi.

Anche perché la trama viene aggiornata, quindi ci sono nuove caratterizzazioni anche per i bambini protagonisti. La più odiosa era la bimba con chewinggum, e ho goduto a vederla tutta blu, e poi piena come un mirtillo. Le punizioni che vengono inflitte quasi casualmente (…inquietante…) sono lo stesso esemplari, ma a farmi più paura ora come ora sono i denti di Willie Wonka, altro “calarsi” nel personaggio di Depp forse. Non me lo vedo in giro con quei denti perfetti, paragonabili solo a quelli di Matthew McConaughey.

Mi salva la famiglia del bimbo vincitore, con quel lettone dove ci stanno bene tutti e quattro i nonnetti, roba che meriterebbe da sola una storia a sè. Il finale è a buon fine a modo suo, di Burton intendo dire, ma quei vecchietti…

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