Ma si. Noi e qualcun’altro l’abbiamo a volte visto così: biondo, quindi con i capelli, con un figlio morto, con una moglie distante, ribelle alle convenzioni del corpo di polizia a cui appartiene. Il Bruce Willis stereotipato. Ma la trama, a parte le solite tematiche etiche del genere, in cui l’umanità rischia sempre, ha qualcosa di buono, come del resto il montaggio, nella scena dell’incursione nella città dei dissidenti. Il finale ha il suo minimo di sorpresa garantito, ma ci sono cose che vanno al di là degli ultimi 90 minuti scarsi passati in compagnia del film:
- E’ un remake? NO, è tratto da una serie a fumetti (Wikipedia). Anche se sembra il soggetto di un film degli anni che furono.
- Noi blogger estremisti siamo dei surrogati, dei replicanti? A me basterebbe che il mio mecca avesse sempre davanti lo schermo di un cinema, per il resto sono a posto, grazie.