http://gegio.wordpress.com/2008/08/10/fahrenheit-451/
Pensavo di aver letto il libro di Bradbury da ragazzino, ma mi sbagliavo. Però il film è diventato un piccolo mio cult nella tarda adolescenza, quando per me i libri erano molto importanti. A parte la solita retorica sull’importanza della letteratura, e la critica ad un certo tipo di tv, quella cretina e poco cerebrale, c’è da dire che Truffaut ha preso in mano una sceneggiatura piuttosto originale per lui, abituato ad altri generi cinematografici. C’è chi dice che è uno dei suoi film peggiori, ma c’è tanto su cui ragionare (e scrivere). Rivedendolo ho notato due cose: le musiche di Bernard Herrman, riconoscibilissime perché sembra di “sentire” un film di Hitchcock, e la messa al rogo di Cahiers du cinema, rivista dove lavorava il regista. Continuo a tenerlo perché è un tassello della mia vita in film.