Una delle attrici più brave, ma anche la più bella tra loro

Voi mi parlate di Katharine Hepburn, o della Divina, ma fino ad ora io aspettavo lei: Ingrid Bergman.

Non ho mai visto in vita mia, nemmeno nei film di cui la Bergman è protagonista, una donna così trasparentemente pulita. (Indro Montanelli da Wikiquote)

Potrei inserirla nella testata del blog, con Kirsten Dunst e poche altre, ma se mi fa film come Per chi suona la campana, o Angoscia, senza poter guardarli tutti subito, non posso che rivolgermi alla figlia, Isabella Rossellini, per trovare un sorriso che le somigli.

Prima che io iniziassi a registrare dei mezzi capolavori, dovevo stare attento al suo nome. Del resto, Ingmar e Ingrid si confondono, e magari Bergman è uno dei cognomi più diffusi in Svezia, ma ultimamente, quando maneggiavo il mio archivio di film su foglio elettronico, mi chiedevo se avessero mai collaborato. In una delle fasi della lunga e mirabile vita della sua vita Ingrid ha incontrato pure Ingmar, per Sinfonia d’autunno. Ma noi, e la gente degli anni ’50, la conosciamo per i film con Rossellini, e purtroppo ci arriverò nella prossima stagione del blog, anche se Hitchcock aumenta le possibilità che mi reinnamori di questa ragazza così lontana da Hollywood eppure vicina ad essa, vicina pure a Stromboli, pur sapendo pochissimo l’italiano…Eh si, anche in questo caso (la sua presentazione al regista che diventerà suo secondo marito) sono andato su Wikipedia per avere qualche informazione, ma ne sono uscito consapevole che non era solo bella, non era solo brava, ma anche tosta, ne ha passate tante e i favori del pubblico non erano cosa garantita.

Naturalmente l’ho conosciuta con Casablanca, quando non aveva neanche trentanni, ma Humprey le rubava la scena. L’ultima volta che l’ho rivisto però mi domandavo se avessi potuto godermela solo un’altra volta, ma l’elezione dei grandi attori e dei grandi registi, oltre che la composizione della Top 100, mi hanno portato a registrare alcuni suoi titoli. Sono partito lontano, con Dottor Jekyll e Mr. Hyde, con Spacy protagonista, ma qui si è scelta il ruolo della prostituta (tornate su Wikipedia se non credete a questo trivia), mentre sulla bellezza…se la doveva portare dietro, con grande gaudio mio e di chi l’ha vista, anche solo in tv. Poi, nella fase americana, c’è Angoscia, ed ha meritato l’Oscar, anche da parte mia, perché passare sotto le fauci di uno dei primi thriller psicologici sarebbe stata dura, e lei passa dagli occhi amorevoli al terrore con una facilità che ti fa temere per lei, tanta è la vicinanza al personaggio o all’attrice.

Poi il film della consacrazione, Per chi suona la campana, seconda nomination non premiata con l’Oscar, ma chi non vorrebbe trovarsi una come lei tra le montagne durante la guerra civile spagnola? Quei capelli corti, quel vissuto, quel sorriso, quel brutto attore statunitense che la lascia sopravvivere alla fine del film. Io sarei andato con lei, non me ne fregava niente delle ferite e del cavallo, non avrei usato il mitragliatore contro i militari. Tenera come poche…

In Le campane di Santa Maria l’ho vista suora madre, e per fortuna il suo viso così perfetto non era coperto. Invece il film è il peggiore di quelli che ho visto, quasi sembra un servizio dato a Bing Crosby, quasi fosse un mero film di Natale, tanto sono diffusi i buoni sentimenti. Terza nomination, ma qui hanno esagerato.

A questo punto le note vicende con Roberto Rossellini, che l’hanno portata a frequentare l’Italia e l’italiano, a rinnegare la fama che si era fatta, a trovare l’odio del pubblico. Non penso che nessuna attrice di adesso potrebbe trovarsi nella stessa situazione…

Poi altri progetti, teatro e tv, un nuovo matrimonio e due cose da poche parole come Le piace Brahms? e Assassinio sull’Orient Express. In questo film era già malata, ma ottiene un’altro Oscar.

Se ne va troppo presto…

Gli altri film registrati con lei:

  • Europa ’51
  • Giovanna d’Arco al rogo
  • Notorious – L’amante perduta

Così pochi? Come mai…?!

 

4 pensieri su “Una delle attrici più brave, ma anche la più bella tra loro

  1. La collego immediatamente a Notorius, e la scena del bacio basta da sola a giustificare il film. Ma ha fatto davvero tanta roba notevole, e anche cose meno interessanti (penso ad esempio ad Anastasia) con lei assumono tutto un altro spessore. E per sdrammatizzare, Fiore di cactus dove duetta con Walter Matthau.

    • Pure io la collego a qualcosa, ma di quasi indefinito, visto che le mie memorie possono risalire pure a Io ti salverò, mentre per Fiore di cactus aspetto di beccarlo in giro.

      • Io ti salverò l'ho rivisto non molti anni fa, credo sia uno tra i primi film a parlare esplicitamente di psicoanalisi, anche se in modo che oggi fa un po' ridere (e mi ricorda il divertentissimo spoof hitchockiano High Anxiety di Mel Brooks). Direi che vale la pena vederlo ancora adesso anche solo per la scena del sogno, con gli incredibili fondali disegnati da Salvador Dalì.

        • Ma si, erano gli anni ’40, e per gli spettatori non era ancora psicologia spicciola. Stiamo parlando di un Hitchcock comunque, non dimentichiamolo.

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