Perché questo e non un’altro film? Dopo i grandi attori un nuovo ciclo, prima della bassa stagione del blog. Chi mi segue da tempi non sospetti, più o meno due anni, si chiederà ancora cosa sono i Cast perfetti: in poche e povere parole sono gli incontri sul set dei migliori attori per decennio. Non ricordo come ci sono arrivato, è una delle cose non essenziali alla sopravvivenza del resto, e alcuni film che seguiranno in questo ciclo mi pongono seri interrogativi, lo dico io stesso. Per sincerarvi dello scopo vi porto ad esempio ciò che hanno girato i seguenti attori, con dei numeri, ma mi sa che la matematica è utile.

…Cary Grant, che ho iniziato da poco a registrare, aveva già fatto Il diavolo è femmina e Susanna!, con Katharine Hepburn. Poi sono arrivati Arsenico e vecchi merletti e Il magnifico scherzo, ad esempio, ma ce lo ricordiamo per Intrigo internazionale, frutto di una collaborazione con Hitchcock che arriva alla Top 100 del blog con Notorius – L’amante perduta. E Caccia al ladro, dove lo mettiamo? La media dei voti di IMDB, quando l’ho compilata, era di  7,12.

…James Stewart partiva svantaggiato rispetto agli altri due attori del film, visto che ha partecipato alla 2a guerra mondiale, ma come non citare La vita è meravigliosa, anch’esso in Top 100? Si dà poi al teatro per Harvey, ma ha tempo per Nodo alla gola di Hitchcock e per altri 6 film in 3 anni. Media di 7,15.

…Katharine Hepburn era stata appena licenziata dalla RKO (Wikipedia) per i suoi insuccessi commerciali, ma con il film del post vede risollevare le sue sorti, anche perché sembrava l’avessero imbrigliata. Si parla in questo caso di una sola persona, Spencer Tracy, e di una serie di film che non riesco a smettere di registrare, ultimo esempio Lui e lei. Media del 7.

Ora, ditemi voi se non erano degli attori affermati. IMDB li premia, a volte a ragione, a volte no, ma Scandalo a Filadelfia è uno dei simboli della mia applicazione della matematica al cinema, una cosa di cui mi sono reso conto negli ultimi tempi.

Il film di Cukor al di là dell’ultima considerazione è una commedia che non sembra nemmeno scritta negli anni che furono, ma forse scrivo così perché credevo che le commedie degli anni ’90 fossero perfette. Qui si va oltre, e ammetto di volerlo rivedere un’altra volta, o perlomeno di conservarlo a futura memoria. Come non salvare le facce di Grant, o le battute della fotografa, o quegli impercettibili momenti fisici della Hepburn? Per non parlare della sua bellezza, per cui capisco come 3 uomini perdano la testa per lei nelle vicende del film. Uno di loro però, verso la fine, si ubriaca insieme a lei, e non vi dico chi per regalarvi la sorpresa. La situazione di partenza sembrava non permettere l’immedesimazione, ed il personaggio della Hepburn è meno facile di quanto si possa pensare di una commedia slapstick, anche se la fine, l’happy ending, rende l’idea sui tempi in cui è stato girato. Nella pagina di Wikipedia si parla addirittura di un genere mai sentito, quello della comedy of remarriage, e lì verrete delusi, anche se, anche ci sarà lo stesso la sorpresa. In effetti, durante la visione, ti viene da dare una sbirciatina al Mereghetti, e lui gli da un bel 4 asterischi, anche per il fascino dell’attrice protagonista, anche se, continuando a leggerne la recensione ti domandi se sia ciò che stai vedendo, se si risolve effettivamente come ha scritto. E’ una delle sorprese, ma è lo stesso un piacere degli occhi e delle orecchie, perché l’intelligenza di Scandalo a Filadelfia fa svalutare tutto ciò che ho conservato del genere uscito nei ’90.