Vincitori e vinti

Attenzione: da questo post in poi il calcolo dei Cast perfetti, che come le cose migliori non è ripetibile, e nemmeno essenziale per la sopravvivenza, diventa una motivazione aleatoria, una scusa per finire il ciclo dedicato ai grandi attori. Tre di loro insieme, uno solo dei quali ancora in vera attività, per un dramma legale, l’ennesimo.

Ma no!!! Forse ero ‘cecato quando ho riletto il post, e non, a quanto pare, nel compilarlo. Forse tutto ha un senso…

Spencer Tracy era già invecchiato, aveva già dato il meglio di sè negli anni ’30 e ’40…oppure volete considerare Questo pazzo pazzo pazzo pazzo mondo? Diciamo che uno coi capelli bianchi, anziano, che avesse una certa autorevolezza come giudice, poteva andare bene.

Marlene Dietrich (si, questa volta l’ho azzeccata, è dentro il cast) quanti anni aveva? Almeno 50 direi, ma questo motiva il mio passaggio su Wikipedia….60, ma ne dimostrava molti di meno. Anche lei attiva nei ’30.

Burt Lancaster a 47 anni sembrava qui il più anziano dei tre, eppure era il più attivo, vista l’età (Il Gattopardo…). Solo il film l’ha invecchiato, solo il trucco.

Bella base di partenza, ma io ambivo a vederlo già da tempo. Mi aspettavo più ritmo, più coinvolgimento, il processo principale di Norimberga, un cast veramente stellare, con 11 candidature e 2 Oscar vinti non si può evitare, anche se dura quasi tre ore, ed invece è il solito titolo, mai considerato prima di registrarlo, che ti porta a ragionare sul nazismo. Un pregio che ti porta a Schindler’s list, o a Train de vie, ma come non pensare alle parole dell’avvocato della difesa dei giudici su Churchill pre-2a guerra mondiale? O alle riprese nei campi di concentramento appena scoperti? Un vero colpo al cuore vedere quel bulldozer trascinare i corpi nelle buche per motivi igienici, anche se guidato probabilmente dai liberatori. E il personaggio così complesso di Burt Lancaster? Un giurista internazionale, un ministro della Giustizia di Hitler, un umanista sui generis forse, l’unico che si rende conto di cosa sta combinando il suo procuratore con la testimone. E la testimonianza del personaggio di Montgomery Clift?

Quella dei processi contro chi ha violato i diritti umani è una pagina interessante per chiunque ha studiato diritto, anche non internazionale, proprio quando si tentava di ricostruire un’identità, non solo quella nazionale tedesca, proprio quando iniziava la guerra fredda. Non è un film spettacolare, non cerca affatto di esserlo, eppure ti rimane dentro, anzi, ricrea in ognuno quelle ferite mai rimarginate del tutto, quasi delle cicatrici, ma senza numeri. Non è il solito Eichmann che dice di aver eseguito degli ordini, è qualcosa di più.

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