Malcolm X

Forse a Trieste, nel ’92, ho visto un film diverso. Ho fatto chilometri a piedi, anche in notturna, al ritorno, da solo, sperando che il cinema fosse vicinissimo. Era primavera forse, uno degli ultimi giorni in cui tentavo di frequentare i corsi, ma ero più interessato alle sale. Ho visto comunque un film diverso dicevo, perché per me, fino a quando l’ho rivisto, Malcolm X era un mezzo violento, uno che accettava le vie di fatto, eppure…Spike Lee è intelligente, non avrebbe mai fatto un’agiografia, non avrebbe mai accettato ciò che immaginavo, ovvero, ad esempio, la vicinanza alle Pantere nere. No, era uno conciliante, almeno nell’ultimo periodo della sua vita. Le sue dichiarazioni su JFK hanno fatto colpo, ma non si era turato il naso nella Nazione dell’Islam, e forse aveva in testa qualcosa con Martin Luther King. Tutti gli afroamericani uniti sarebbe stato un sogno, ma non avrebbe visto quello di Obama alla Casa Bianca. La prima parte è lunghissima (3 ore e 10 di film ne fanno il più lungo che ho visto nell’ultimo anno), ci fa vedere la sua giovinezza, il suo buttarsi via, ma il sottotesto è sempre quello della rivendicazione della posizione dei neri in America, con i ricordi, credo, dello stesso leader sulla sua vita, da prima della scuola in poi. Dopo la prigione ci voleva una smossa, non solo imparare a memoria il dizionario, ed ha trovato i fratelli musulmani che gli hanno dato una guida, uno stile di vita, un credo, forse una certa serenità, fino a quando se ne separa. Ricordavo, mentre lo guardavo, che era pure un artista della retorica, ma mi rimarrà pure il pellegrinaggio alla Mecca poco prima di venire assassinato. E quelle telefonate, quella famiglia distrutta da intercettazioni e cimici…

Dicevo che Spike Lee non è stupido, perché ci fa rivivere il periodo buio del leader con l’appoggio delle lezioni di razzismo, con una certa leggerezza, a suo modo (sorridi, sei comunque in un incubo, sembra dire) ma la seconda parte, la più interessante, pareva addirittura sintetizzata. Mi sono fatto un’idea, certo, ma in quel periodo si muovevano dei capipopolo che ricordo abbastanza volentieri, da Kennedy in giù, eletti o no. Il ’68 avrebbe ribaltato tutto, ma se penso che Malcolm X non voleva solo separare nettamente le vite di neri e bianchi, beh, immagino ci sia stata un’altra brava persona nel mondo, ed è un passo avanti per me e per chi legge questo post.

La pagina di Wikipedia sul film è completissima.

 

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