Visti e non – I peggiori documentari

Si parte con Noi c’eravamo, registrato nel caso in cui per sbaglio avessero trasmesso Noi credevamo. Antonello Sarno per Filmtv non ha avuto fortuna. Draquila – L’Italia che trema fa parte di un’altra epoca storica, ma non si sa mai. Sempre due per Filmtv.

Ci siamo divisi su Berlusconi e su Silvio Forever: IMDB gli assegna l’unica insufficienza del genere, ma Mereghetti continua la sequenza con Videocracy. Basta apparire. Per il critico nemmeno i seguenti titoli superano il 2: La strada di Levi, Comandante, Lost in la Mancha, Sopralluoghi in Palestina (Pasolini!), Una scomoda verità, The piano blues e, udite udite, Fahrenheit 9/11.

Per Morandini/critica Videocracy ha il voto più basso del recensore, ma non se la cava benissimo nemmeno Pier Paolo Pasolini e la ragione di un sogno. Lost in la Mancha è un pò più fortunato, ma non arriva a 2,5.

Torna, per Morandini/pubblico, Pasolini, con La rabbia di Pasolini. E c’è spazio pure per Werner Herzog (ho paura già a scriverlo, e Fuori orario non aiuterà a sbrigare la sua pratica), con Kalachakra – La ruota del tempo.

Mymovies ci fa ritornare su Lost in la Mancha (solo i cinefili, gli appassionati di Terry Gilliam possono capirlo), Videocracy, Pier Paolo Pasolini e la ragione di un sogno e Silvio Forever.

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