Californication – Commento ai primi 3 episodi

Era un lustro che inseguivo questa serie, ed ecco che Mediaset Italia 2 la propone il lunedì sul tardi, ma senza pubblicità. Mi chiedevo come mai, che ci facesse una serie così intellettuale sul canale giovanile, ma poi, dopo 3 episodi, ti domandi se era utile farla. Gli stimoli ci sono, le invenzioni pure (e non parlo solo della segretaria dell’agente), i dialoghi sono poco meno che irresistibili…Certe disquisizioni però lasciano il tempo che trovano, perché appena gli si presenta una come questa, voglio vedere se riesce a mollare la taglia 40 per anticonformismo, una parola che eccheggia diverse volte, ma l’unica cosa pregevole è il parlare di sesso come mai in tv, o meglio in una serie, mettendola quasi sempre sul ridere. Ci sono diverse situazioni al limite del credibile, come la figlia del nuovo compagno di quella che vuole ancora sposare (dopo vi dico chi è), ma io vedo pure la faccia consumata di David Duchovny: molto insopportabile. Poco prima di passare un’ora e mezza con gli unici episodi che si merita, ho cercato come mai una registrazione dalla tv durasse 57 minuti, se avessi tagliato una parte dell’episodio, ma così è aumentata ancora di più la curiosità: mi sono chiesto, per anni, forse per un decennio, che fine avesse fatto Natasha McElhone, come mai non riuscivo a beccarla nei film recenti, ed ecco che la sua occupazione principale è con Duchovny. Peccato, merita di più l’irlandese. E tutto sto Bokowski stilizzato, normalizzato, conformista nell’anticonformismo, mi fa compatire un ragazzo che lavora con me…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.