Sherlock – Commento al pilot

Inizia veramente una settimana dedicata ai telefilm? E’ necessario, perché è da giugno che non ne parlo, e mi ero promesso tante cose quest’estate…E’ utile, perché posso capire cosa registrare e cosa evitare. E’ comunque interessante, perché evito accuratamente i procedural, le sole donne protagoniste, i telefilm di MTV e Deejay (tranne Modern family), ma ci trovo qualcosa da continuare a vedere. Sherlock ad esempio. Non sono passati che mesi da quando è uscito Sherlock Holmes 2, o come diavolo si chiama il film con Robert Downey Jr, che gli inglesi se ne escono con una versione moderna del personaggio, con tanto di smartphone e GPS, netbook (buuuuuuhhhh) e internet. Non si sa ancora se sarà Watson ad usarlo, perché il sociopatico iperattivo, come si definisce, ha in testa solo di risolvere i casi, e si vede perfettamente nel finale del pilot, o primo episodio, quando si vede perfettamente che rischia la vita, tutto per capire…Avete avuto anche voi un dejavù nella biblioteca? Quando l’assassino gli porge quelle due…No, non si sa mai che non l’abbiate visto. Certo, mi aspettavo un detective col cappotto, si, ok, ma con una certa età, diciamo quella dell’assistente, ma le sue intuizioni valgono il prezzo, quel suo metodo deduttivo pare far cilecca solo quando non si introduce il personaggio, o si presenta il primo caso, e, presi dalla sua soluzione, si tralascia anche questo dettaglio. Il finale introduce poi il nemico per antonomasia del personaggio, Moriarty, ma anche un angelo custode. Ho scritto troppo? Spero di no. Devo decidermi: spoilerare di brutto solo i telefilm che non mi piacciono?

 

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