La caduta. Gli ultimi giorni di Hitler

Preso da Filmtv, altrimenti impazzisco con ‘sti titoli. E un pò ci stanno, quelle parole, quasi a dividere il film in due, prima e dopo. Io ho pensato al prima, a qualcuno che spedito indietro nel tempo ammazzi il dittatore quando faceva ancora l’imbianchino…Ma poi saremmo esistiti? Come sarebbe stato il mondo senza la 2a guerra mondiale, o il nazismo, con gli ebrei perseguitati da qualcun’altro? E il comunismo? Misteri che solo un universo parallelo può svelare.

Non credo che Il bibliofilo possa approvare, ma il meme va avanti, è ancora tra i più usati se ho trovato pure questo:

Non si può scherzare però, questo è un blog serio che parla ora di film drammatici….

Vedersi Hitler che vaneggia di armate, divisioni, e fuori ci sono ragazzini col lanciamissili è quasi mortificante. Le feste di Eva Braun, e i bambini di Goebbels? I militari con senno o meno, con la volontà di suicidarsi o che per giorni si spendono per i feriti. E’ proprio una caduta, la fine di uno che, si lamentano nel film, non fuma, non beve ed è vegetariano, di tutti i suoi e della Germania, della guerra mondiale e dell’Olocausto: si accenna ad esso due volte nel film, indirettamente, con le parole di Hitler, e con quelle della segretaria, che dichiara di non aver avuto informazioni in merito. Abomini dell’uomo, dal cane fatto fuori allo sterminio degli ebrei. Siamo sicuri che ne siamo usciti?

Bruno Ganz è il protagonista, mimetizzato come ce lo troviamo sempre al cinema. Vale la pena spendere due parole per lui (perché altrimenti siamo vicini alla fiction, con molti mezzi, ma in Italia l’avrebbero fatta più o meno così), che mi attraversa la vita fin da Il cielo sopra Berlino, il film di Wenders, e quatto quatto si fa una carriera che attraversa tutto il cinema europeo. Lo ricordo molto volentieri in Pane e tulipani, ma chissà in quanti film l’ho visto e non c’ho fatto caso…Pure in The manciurian candidate!!! Oltre a mimetizzarsi nel ruolo del film, lo fa in tutto ciò che fa…quanti si ricordano di lui, quanti lo notano? Oscar alla carriera ancora niente?

 

5 pensieri su “La caduta. Gli ultimi giorni di Hitler

  1. … o anche in The Reader – A voce alta. Bruno Ganz è davvero un grande del cinema. L'"oscar" alla carriera glielo hanno dato nel 2010, ma era quello europeo. Quest'anno tocca a Bernardo Bertolucci.

    Il non beve, non fuma, è vegetariano, era un tormentone hitleriano molto comune, vedasi Vogliamo vivere! (To be or not to be) di Ernst Lubitsch, girato durante la guerra.

        • Perché, ce n’è solo uno da guardare di Lubitsch? Non tentarmi BlaBla (a tal proposito vorrei fare una playlist dei film che vorrei vedere al più presto, ma che, per questioni di filologia, guarderò molto tardi), quel regista è quasi un punto di arrivo, e non oso immaginare come tratti il personaggio.

          • A dire il vero ne ho visti pochini di Lubitsch, e certamente è uno di quei registi che vale la pena di appassionarcisi. Direi che Hitler, nel film, lo tratta molto lubitschianamente ;-)

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