Un cult o uno scult? Qualcosa da mettere nella storia del cinema? E perché Kirsten Dunst, adorata da me qui, altrove, per sempre e comunque, non ha voluto farlo? Ne sarebbe uscito qualcosa di più commerciale? Non penso proprio, ormai lo scazzo era evidente, e mi riferisco solo agli effetti speciali dei “maroccati” (ma esiste veramente questo verbo in Italia? In Svezia sono molto più avanti, anche se “sweaded” non è farina del loro sacco, ma del regista), non al bellissimo finale, o all’idea dell’elettromagnetismo o a quella delle scritte al contrario (ce ne sono più di quante immaginate, anche nella breccia al negozio di dvd). La prima volta l’ho visto distrattamente, comprendetemi, io ero ancora abituato a noleggiare le vhs con Nicolas Cage e John Travolta, ed mi ero già evoluto al dvd-recorder, quindi pensavo a come erano antiquati, ma mai, dico mai, si è omaggiata una serie di film che chiunque ha visto negli scaffali, da Ghostbusters a A spasso con Daisy, senza tener conto delle copertine visibili nel negozio. Fa quasi nostalgia, qualcosa che rende giustizia ai giri a vuoto lì dentro, e c’è sia il passato che il futuro, c’è pure quell’amato/odiato Youtube che sarà pieno di quei filmini. Dicevo, che ormai la tastiera va da sola, la distrazione è madre di recensioni orribili, enpassant, quasi mai scritte col cuore, ed ecco che mi innamoro come un ragazzino di un filmetto di Michel Gondry. Non è l’unico, non penso sarà l’ultimo, ma c’è più amore in Be kind rewind che in una pagina qualsiasi di una rivista di cinema…escluso Filmtv, ovvio.

Uscito il 23/05/2008.