Gorbaciof

Toni Servillo sta crescendo bene, se questa è solo la sua giovinezza, se non fosse che ha almeno 50 anni. Si è permesso un ruolo in cui non parla quasi per niente, biascica o si esprime con la mimica o il dialetto. Quella posa e quell’andatura da sabato sera, quell’abbigliamento che perlomeno non ha provocato problemi alla costumista ti fanno mettere dietro i problemi di un ragioniere del carcere, aumentati a dismisura quando i soldi cercano soldi: aumenta il livello criminale, vengono coinvolti insospettabili, e si arriva al finale, che potreste anche farmi il favore di non immaginare. E dopo queste parole famose, direi di curiosare nella filmografia di Toni, perché uno così non può venir fuori solo dal teatro, com’è plausibile che sia: Morte di un matematico napoletano e Rasoi nel ’92/’93, poi niente per cinque anni, e dal 2001 iniziamo a riconoscerlo in sala per L’uomo in più. Tutto il resto è teatro, ed una faccia che ha davanti a sè il meglio, anche per noi.

Uscito il 15/10/10.

 

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