Il mio nome è Khan

Da una parte abbiamo Bollywood, esportata per l’occasione in America, e dall’altra la sindrome di Asperger. Immezzo ci sono i flashback di rito, la musica indiana, il giallo, ed una simpatica commedia con prodotti di bellezza. Due ore e 34 minuti sembrano troppi per una cosa del genere, e i titoli di testa dovevano far pensare ad una produzione piuttosto ambiziosa, ma altrettanto romanzata. Io c’ho il fascino della malattia, ma qui si supera il dovuto. Andate a recuperarvi Adam, comunque poca cosa, se volete saperne di più, oppure immergetevi nel cinema indiano, tutt’altra cosa oso pensare.

Uscito il 26/11/10.

2 pensieri su “Il mio nome è Khan

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