Il cigno nero

Fantastico? Sublime? Non so, ma è facile che lo conservi, visto che è il migliore dell’ultima settimana.

Non capivo cosa ci avessero trovato tutti, quale ruolo avesse Cassel, o Mila Kunis, e perché la Portman, che l’abbiano in gloria tutti, si fosse aggiudicata l’Oscar….E perché, soprattutto, cigno nero e cigno bianco? La Kunis e la protagonista si dividevano il palco? Se avete conservato questi dubbi fino alla messa in onda su Sky, avvenuta non ricordo quando negli ultimi mesi, eravate nelle mie stesse condizioni. Mi aspettavo, dopo il primo tempo, solo un film drammatico, ma così dico troppo, vi rinvio al satellite. Darren Aronofski sorprende, per la genesi della storia soprattutto, come leggo da Wikipedia, ma anche per un finale pirotecnico. L’unica cosa che non va è l’insistere sulla frigidità di Nina (perché questo nome? C’entra qualcosa la Bausch?), ed è sufficiente l’uscita del suo cigno nero…No, non intendo l’atto finale, ma il venir fuori del suo lato oscuro, come sono comunque abituato a definirlo io. Gli ultimi minuti del secondo atto sono da incorniciare, se fosse possibile, come quel crescendo continuo, dalle unghie sulle spalle in poi, roba che ti fa ricordare chi è il regista e le sue ispirazioni. Mi pare di non aver detto tanto, perché questi gioiellini vanno preservati dal blog, va tutelato, in queste occasioni, anche lo spettatore…

Uscito il 18/2/11.

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