Drive

Una parola sola, immezzo alle poche dette dal protagonista, che ci guida solo due volte nel corso del film, ma di idee ne ha tante, e un cervello sottile, e una violenza inusitata, visto che lo ritenevo uno tranquillissimo. Tutto per la solita donna, anche se lo splendore circondava pure la Hendricks, bruttarella qui, e pure maltrattata, ma io amo anche lei.

A me, nei primi minuti, prima dei titoli di testa, pareva di tornare a Heat – La sfida, con quei dialoghi asciuttissimi, quel montaggio frenetico eppure poco disturbante, e l’assenza di colonna sonora. Diciamo che sono da culto, ammettiamo che avremmo voluto un film tutto così, ma Refn ci ha abituato alla violenza, accennata o poco mostrata, fuori inquadratura o nell’atmosfera. La storia d’amore invece non era nelle sue corde, ma la Mulligan era perfetta per il ruolo, poche si sarebbero mimetizzate così. Di storie di mafia ne abbiamo viste parecchie, e questa non era neanche la più brutta, ma, a controbilanciare tutto ci pensa il nostro innominato, un personaggione che merita un sequel, se non l’omaggio di tanti che l’hanno visto prima di me: avevate tutti ragione, ed ecco che salvo un’altro film.

E la colonna sonora? Direi colpisce, assolutamente non banale, anche se pare uscire direttamente dagli anni ’80.

Uscito il 30/09/2011.

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