The artist

Ecco un must della scorsa stagione, trasmesso ieri sera su Sky. Non so come si posizionerebbe nella classificona che ho redatto nei giorni scorsi, perché Mereghetti e Morandini non danno i voti nemmeno online, per i titoli che non sono nei rispettivi dizionari, ma ormai fa parte della storia del cinema. Cinque Oscar e Cannes confermano. Ed è solo francese.

E’ stata una scommessa vinta, quella di fare un film muto nel 2011, un ritorno all’antico, dal 3-D alle origini, che ha senz’altro spiazzato qualcuno. Come me. Tutti gli stilemi che dovrei trovare in un film del genere ci sono, compresa una storia d’amore che hanno ben pensato di rivelare solo a noi. Ci sono pure un paio di colpi da genio, come l’incubo o il finale, ma il resto è pura nostalgia canaglia. Pensavo a tre cose durante la visione: alle Giornate del cinema muto, a due passi da me, a Charles Chaplin, che si conferma un genio anche nella prima rivoluzione del cinema, e alla colonna sonora, perfetta come ti dovresti aspettare.

Il tema portante è quello del passaggio dal muto al sonoro, con la disfatta di alcuni e la ribalta per altri (splendida Bérénice Bejo, che c’ha pure i “toys”) (il 3-D non è riuscito a tanto, per fortuna, anzi mi pare in declino, a dire la verità). Il tono della commedia non cala neanche lì, sempre se non si tiene conto della normale deviazione verso il dramma, con qualcosa che ricordava addirittura Quarto potere, ma la mia cinefilia fa cilecca in questi giorni …

Uscito il 9/12/11. Voto: 6 1/2.

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