Arrivederci, non addio – Sidney Lumet

Ma da dove tiro fuori questi registi, da dove è venuta fuori la classifica di ieri? Se date un’occhiata qua, un’altro foglio elettronico di Google (non preoccupatevi del link…), ho ordinato le visioni in base ai registi.

Entra quindi Clint Eastwood, già in lista, ma con meno film dell’ultimo ciclo, ed esce Sidney Lumet. 9 film su 45 non sono tanti, ma spero di aver beccato i migliori da mettere in playlist. Chissà se trovo i video da aggiungere…

1. Serpico. Perché Al Pacino lo impersona in modo credibile, quando era una star spendibile, e si permettevano di fare polizieschi con la morale annessa.

2. La parola ai giurati. Lumet amava farci pensare, ed io nemmeno ricordavo 12 angry men, una specie di amore a prima vista, un processuale degli anni ’50 che hanno tentato di rifare in Russia, ma no, l’originale era già mezzo secolo avanti.

3. Quinto potere, ma ho le vertigini, non so come andare avanti, non so quali salvarei già al terzo film. Se volete un’immagine della tv, qualsiasi tv, di qualsiasi epoca, specie in Italia, guardatevi Quinto potere. Il presentatore che sbrocca e quasi va a finire in politica non è che la prima di una delle repliche già viste troppe volte (anche se i reality hanno potenziato la cosa).

4. L’uomo del banco dei pegni. Lo metto sulla fiducia, perché non mancherò di rivederlo nei prossimi tempi. Rod Steiger era un grande, ancora di più in un dramma che ti sviscera tutto, come al solito per Lumet.

5. Onora il padre e la madre. O è il regista che ha fatto film che disturbano il quieto vivere, oppure solo quelli migliori? Ultimo film diretto, e c’aveva ancora i controxxglioni, a 82 anni. Solo Eastwood se lo può permettere, ma non credo torni Callaghan…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.