Alfred Hitchcock – Parte II

Perdonatemi. L’ultimo aggiornamento della testata del blog è del 10 agosto, quindi la cosa è drammatica, soprattutto perché avevo deciso di dedicarmi interamente a Hitchcock, tralasciando tutto il resto, compresa la classifica degli attori. Nient’altro che film e libri, ma tante cose mi hanno distratto….

Ho avuto un’idea su questi post: perché non scrivere dei film appena visti? Perché aspettare il post riassuntivo? Il post vi sarà dato in pasto comunque ogni 5 film, ma ci scriverò appena finito di vedere un film. E’ drammatico, ogni tanto, non ricordarsi troppo di ciò che si è visto…

Rebecca, la prima moglie. Indimenticabile, ma Hitch non è ancora grandioso. Non so voi, ma a me è rimasto impresso l’uso della colonna sonora, sempre presente, quasi disturbante, ma comunque di grande effetto. Era il primo film del regista negli USA, ma non so dirvi tanto altro, a parte che è prodotto da Selznick (e quasi quasi il lavoraccio degli attori e dei registi, con tutti i voti, lo ripeterei per personaggi del genere). Con i libri su Hitch sono arrivato a poco prima di Giovane e innocente, per la biografia di Donald Spoto, mentre Hitchcock secondo Hitchcock parla dei primi film, anche se quasi sempre sono parole di prima mano del regista. C’è un Laurence Olivier immenso, forse lontano dai set preferiti, una Joan Fontaine bellissima, una trama semplice ma complicata e delle scenografie curatissime. Si vede che, a quanto ho saputo del cinema inglese degli esordi, il nostro si era stufato della madre patria, anche se non so ancora con precisione perché ha attraversato l’oceano. Siamo poi sicuri che sia tutta mano di Hitchcock? E quanto è frutto delle idee del produttore? Direi che merita di essere salvato (a breve ricomincerò, con Woody Allen, a dare i voti ai film visti).

Il signore e la signora Smith. Ah, già, c’è anche questo…Una commedia per il regista, una pura commedia, e si vede che quando affronta i generi, o è disinteressato, o è incapace. Certo, siamo ancora agli “esordi” (tra virgolette perché a quell’epoca dovrebbe aver diretto almeno una decina di film), ma una caduta di stile così plateale è da lui, fa parte del personaggio. Pare quasi che abbia pensato alla coppia perfetta di Hepburn e Tracy, ma è qualcos’altro ad attirare l’attenzione, per fortuna: il manage tra i due protagonisti, nè sposati, nè fidanzati, nè amici. Un inghippo fà si che il loro matrimonio non sia agli atti, e la coppia si tira bordate che potrebbero essere simpatiche, ma che non fanno dimenticare l’incipit, che potrebbe essere perfetto anche adesso. Chissà se i cattolici, o gli stakanovisti, c’hanno visto qualcosa di brutto…

Il sospetto. Ecco, tocca andare su Film.tv.it per ricordarsene qualcosa, perdonatemi. Ah, ecco!!! Il primo Cary Grant di Hitchcock, colui che se ne stà altissimo nella classifica parziale degli attori da me compilata qualche settimana fa. Il belloccio qui è pure un bellimbusto, un truffatore, un nullafacente che si sposa per convenienza. Piano piano la moglie sospetta di lui, della sua onestà e del matrimonio. L’immaginazione del personaggio di Joan Fontaine aumenta con la suspence, ma ad attirare l’attenzione è il personaggio di Grant. Non è proprio un buon film, ma neanche da non vedere.

Sabotatori. Ecco, siamo in piena guerra mondiale, e penso che a tutti i registi sia stato chiesto di fare qualcosa di patriottico, o almeno di incoraggiare l’amor di patria. Lui, inglese, ce la mette tutta, e si dà pure all’action movie. Certo ci sono dei passi falsi, come l’incontro con i freaks del circo, ma è l’avvicinamento ai responsabili dei sabotaggi che merita la visione: non è affatto banale, anzi, ha anticipato certi spy movies degli anni ’70, il tutto condito da elementi del genere d’azione. Ah, dimenticavo!!! Forse tutta la politica di Hitchcock è qui, o perlomeno gli hanno imposto di parlare approfonditamente di democrazia e di fiducia nell’uomo, vedasi la scena del voto con i circensi.

L’ombra del dubbio. Joseph Cotten…Ma non era quello…No, era solo amicone di Orson Welles, non si parla di accuse di McCarthy. Piuttosto, il film è odioso per la vicenda del doppiaggio italiano, di cui si parla su Wikipedia, altrimenti avrebbe senso tutto, e si andrebbe oltre i nomi dei protagonisti, Carla e Carlo. Qui la suspense è tutta in famiglia, visto che i due poliziotti sono personaggi appena un pò raffazzonati, e quel nerd ante-litteram dell’amico del padre poteva essere risolutivo, ma ci sono altre cose che non ti spieghi, tipo la bimba precoce e acculturata. Tanti rivoli della trama, mentre ti aspetti per un buon 2/3 del film che l’accusato sia solo perseguitato per le sue idee politiche…ma forse avevo in testa Cotten, forse non ho visto bene l’inizio del film. Un 6 se lo merita???

In Top 2500:

  • Rebecca, la prima moglie: 277°
  • Il sospetto: 697°
  • L’ombra del dubbio: 245°

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3 pensieri su “Alfred Hitchcock – Parte II

  1. Voto Rebecca, dopo un testa a testa con Il sospetto. De L'ombra del dubbio ho un ricordo positivo ma molto sfocato, Sabotatori lo direi un grandino sotto lo standard del Maestro (penso che tu abbia ragione per le influenze patriottiche), gli Smith non me li ricordo del tutto.

    • Magari per L’ombra del dubbio merita una versione originale (e chissà se c’è un remake…). Con la biografia sono arrivato alla seconda parte della carriera di Hitchcock, quella de I 39 scalini, poco prima di andare negli Usa. Consiglio a tutti Il lato oscuro del genio, di Donald Spoto.

  2. Rebecca è davvero un buon film, che spesso passa in secondo piano perché oscurato da pellicole più tarde e più famose… e poi come giallo è anomalo, non è commedia, non è sentimentale. Insomma sfugge un po' alla definizione di genere. Però mantiene una suspance incredibile :)

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