Le idi di marzo

Io, che ho visto Cesare deve morire, le ricordo, ma non so cosa sono. Sono un analista contabile dichiarato dal Ministero dell’istruzione, quindi uso i numeri, non Shakespeare, le tabelle e i fogli elettronici, non il latino. Comunque c’è George Clooney, che da un pò di tempo non girava, e come al solito recita, e produce, insieme a Leonardo Di Caprio, che magari non compariva nel set. C’è un partito americano definito, non come altre volte in cui si generalizzava o non venivano coinvolti. A me è rimasto impresso più questo che Ryan Gosling, o Philip Seymour Hoffman, perché si prendono delle responsabilità, e ne escono comunque con le ossa rotte. Clinton è di nostra memoria, è dietro l’angolo, peccato che si scelga tale strada, tanto banale, per raccontarci delle primarie in pieno svolgimento, con la morte dell’etica a un tiro di schioppo. Qualcuno doveva cascarci, non tutti come disperavo. Se questo è il panorama politico in America, io direi che c’è da preoccuparsi, anche ascoltando le ultime parole del candidato interpretato da Clooney.

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3 Risposte a “Le idi di marzo”

  1. non mi è dispiaciuto, però mi aspettavo qualcosa di più… sia da Gosling che da Clooney, ma sopratutto dalla sceneggiatura.

  2. c'è da preoccuparsi sì….
    il retorico governatore (futuro presidente?) Morris si sciacqua la bocca parlando di dignità, di etica… e noi sappiamo che tipo è…

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