Da buon analista contabile, senza una formazione classica o scientifica, non sapevo, so o saprò mai di danza moderna, o post moderna. Pina Bausch era lontana dai miei orizzonti, e chissà cosa mi ha portato a registrare un film di Wim Wenders già menomato del 3D. In effetti ci sono cose che dovresti guardare solo al cinema, tipo pure Gravity, e la tv non basta, anche se in questi casi (e con la complicità, probabilmente, di una programmazione in sala piuttosto monca, che mi ha portato a scegliere Pina come film della settimana da registrare in futuro) può essere utile almeno un timido approccio a quest’arte. Pina Bausch era eccezionale, e dovrei finire così il post, ma ad affascinarmi c’hanno pensato quei corpi, con un pudore ed una orgogliosa appartenenza alle cittadinanze più diverse che ti fanno domandare se in effetti vengono usati almeno per le funzioni corporali. E le scenografie? C’è un connubio fantastico. E le musiche? Diciamo che tutto questo mi fa rimpiangere un certo retroterra culturale, per capire almeno in parte ciò che racconta un impianto che per fortuna Wim Wenders ci ha portati a ricordare, anche se invidio notevolmente coloro che hanno visto Cafè Mueller dal vivo.
Già, il film da salvare è il primo della lista qui sotto.