Ah beh, avrei gridato al miracolo vent’anni fa, se Pulp fiction non fosse esistito, ma anche adesso, se non avessi confuso i registi. Pensavo infatti a William Friedkin, che ha fatto qualcosa di simile, ma no, troppe idee di regia, come la ripresa in movimento all’uscita dalla “partita”, il ralenty al primo omicidio, Obama che parla e il personaggio di Brad Pitt che purtroppo l’anticipa. Per fortuna il film è di qualche anno dopo l’elezione, ma fa un certo effetto, ti chiedi perché quegli stralci di discorsi durante il film. Non c’è solo questo, e specie nella prima parte c’è un bel pò di degrado, oltre che savoir fair e filosofia da killer, e James Gandolfini si liquida in poco tempo, ma dopo una colossale serie di bevute, che spero non si siano ripetute sul set, durante i ciak. Comunque, nell’insieme, una serie azzeccata di personaggi, e Richard Jenkins a ripetere, da ormai caratterista del caso, quello che si vede precipitare gli eventi, o che si trova in difficoltà.
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