La famiglia Savage

Il dovuto omaggio ad un attorone. Che poi, leggendone in giro, ho scoperto che ha fatto una gavetta impressionante, iniziata non con Twister, come scritto ieri, ma ancora prima, ai miei occhi, con Scent of a woman, quindi che ho frequentato per almeno due decenni, in ruoli che inizialmente te lo fanno ricordare appena, con quella testona, poi diventati da Oscar…non doveva finire così, dovevamo ancora lustrarci gli occhi per Salinger!!!!

La famiglia Savage, che ho registrato l’anno scorso per la storia degli Oscar, con la formula “il premio Oscar Philip Seymour Hoffman e la candidata Laura Linney”, fa parte di quei film usciti fuori dal Sundance, quindi abbastanza indipendente, con una storia piuttosto commuovente e dei personaggi che Filmtv definisce disfunzionali. A me comunque non mi è rimasta in testa la coppia di fratelli, la loro unione, o con lei che sembra recuperare solo un rapporto col fratello, mentre gli altri sono piuttosto deprimenti; resta in mente, dopo Amour, il peso del padre, ormai andato, nemmeno consciamente in attesa della dipartita, ma bisognoso di cure e di appoggio. Ne combina di grosse, notevolmente aiutato dai figli in questo frangente, ed è su loro due che si basa il film, sulle loro aspirazioni, la loro vita, i loro amori, e non interessa nemmeno l’essere almeno in parte apprezzati dall’altro. Che poi facciano un cattivo uso dei medicinali prescritti alla compagna del padre è un’altra faccenda, anzi, non ho nemmeno fatto caso ai loro effetti, magari era un’altro modo per vedere il film, ma a me interessava molto di più la sorte del loro genitore (anche se quelli di Filmtv dicono che Hoffman interpreta un personaggio piuttosto problematico). Si ride, spesso, si riflette, altrettanto, ci si incazza, eppure quel padre…

Ad un certo punto, dopo un tentativo di trasferimento in un’altra struttura per anziani, Philip Seymour Hoffman dice:

Qui si viene a morire! Dentro a quel delizioso edificio, in questo istante, è peggio di un castello degli orrori! E tutte queste menate del benessere dell’anziano, e le piante ornamentali, servono solo per mascherare l’imbarazzante realtà che gli esseri umani muoiono! Che la morte è una cosa ripugnante, è stomachevole, è tutto un cagarsi addosso, e pisciare, e puzzare di latrina….

 

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