Wes Anderson, come non amarlo? E pensare che mi manca Grand Budapest Hotel…Famiglie disfunzionali, esagerate, appena nate e disgregate. La sua iperbole coinvolge anche gli scout, la polizia, servizi sociali (senza articolo), tanto per insistere che magari, fuori da là, c’è pace….I ragazzini, specie nel primo tempo, sono fantastici, e la regia li accompagna in una fuga che non può finire del tutto positivamente, hanno 12 anni, ma finalmente si vede tutto dalla parte degli innocenti, con la solita caterva di dettagli, carrelli, colori, animazioni, etc etc etc. Non mi pare sia un film amato come il più recente del regista, ma è una tappa, qualcosa forse di necessario per la completa comprensione di Wes, uno per il quale non ti puoi non porre la domanda “ma che problemi ha avuto?”, ma che non puoi non amare, e magari considerare anche un ciclo completo di visioni, per capire come uno dei più originali filmmaker possa sviscerare tutto quel popò di roba dalla sacra istituzione.
- Il sospetto
- Pollo alle prugne
- Moonrise kingdom – Una fuga d’amore
- Love and secrets
- Contraband
- The Bourne legacy
- The rum diary – Cronache di una passione
- Un sapore di ruggine e ossa
- Womb
- American pie: ancora insieme