Anche a me verrebbe voglia di separare arte e vita, perché il muro del suono non è solo un riverbero, e uno che ha visto John Lennon non lavarsi per un anno e mezzo, beh, è abbastanza fortunato. Il fatto è che sto qua non riesce a separare il suo glorioso passato dal presente, i ricordi dal reale, e salta fuori una pescecane di avvocato difensore, una con i piedi per terra fin quasi alla fine, quando tutti hanno visto quella parrucca, e se non sbaglio è la foto del ritratto di Phil Spector su Wikipedia. E il romanzato dal reale? Ci avvisano anche di questo, a dire la verità, ma ci pensa Al Pacino a farci cadere nella trappola, non tra le sue cose migliori, ma rende l’idea. A piacermi comunque più di tutto è l’impianto difensivo da un milione di dollari, che ne fa un film procedurale con i controcazzi, roba che avrei amato vent’anni fa, quando ero in fissa con quelle cose, dopo le quali ho imparato meglio in sistema giudiziario americano, più di quello italiano, e ce ne sono parecchi, tanti che confondono le due cose…
- Il lato positivo
- Upside down
- Phil Spector
- La frode